Maria Grazia De Francesco, titolare dell’azienda Casa Grazia, insieme alla figlia Miryam, ha presentato le nuove annate dei bianchi, Grillo e Moscato e le tre declinazioni del suo Frappato nella suggestiva terrazza dell’hotel Metropole di Taormina.
Taormina, luogo di charme e di infinita bellezza, è stata il teatro perfetto che ha ospitato l’evento di presentazione delle nuove annate dei vini di Casa Grazia, l’azienda di Maria Grazia Di Francesco che dal 2005 produce ottimi vini nel comprensorio del Lago Biviere di Gela, una riserva naturale orientata con lago salato che imprime un forte carattere ai vini. Un terroir dalle caratteristiche particolari, il microclima costiero che gode di una piacevole brezza marina e di escursioni termiche tra giorno e notte marcano fortemente i vitigni e il risultato si vede nel calice.
La storia di Casa Grazia affonda le sue radici nei primi anni del ‘900. Sedici anni fa, Maria Grazia De Francesco e il marito danno vita al progetto aziendale della chiusura della filiera e imbottigliano il primo vino. Grillo, Moscato Bianco, Frappato e Nero d’Avola sono l’anima più schietta dell’azienda. Syrah e Cabernet Sauvignon, invece, degnamente declinati in accezione identitaria siciliana, corredano con merito il paradigma dei vitigni di Casa Grazia. Una crescita costante per l’azienda, sempre al passo coi tempi che non si è fermata neppure ai tempi del Covid, anzi… il 2020 è stato l’anno della certificazione “bio” e a brevissimo sarà presentata alla stampa la nuova cantina.
L’avventura nel mondo del vino per Mariagrazia e il marito nasce dall’amore per la propria terra. Una passione che cresce con il tempo e che Mariagrazia riesce a trasmettere anche ai figli. Oggi Mariagrazia e la figlia Miryam Brunetti sono il cuore pulsante dell’azienda. «Per noi fare vino – racconta la produttrice – è come tuffarsi a capofitto dentro la bellezza di questo areale, strapieno di difficoltà, ma che sa ripagare appieno con grande spontaneità chi avrà occhi e pazienza per ammirarlo ed aspettarlo. Io sono così, naturale ed istintiva come il mio territorio. E sono felice di essere uno degli attori della rinascita di una terra che ha tanto da esprimere».
Il successo dell’azienda passa sicuramente dal grande lavoro dell’enologo di fama nazionale, Tonino Guzzo, antesignano della rinascita del vino in Sicilia e artefice di tante perle dell’enologia regionale. Tra i suoi grandi punti di forza, saper riuscire ad esaltare il patrimonio caratteristico racchiuso dentro i monovarietali siciliani.
Casa Grazia produce otto vini, una bollicina rosé, due bianchi e cinque rossi ma c’è una sorpresa in cantiere, il nuovo Cerasuolo di Vittoria, versione Classico, che farà da augurio per l’inaugurazione della nuova cantina appena ultimata.
Tutti i vini stillano un vigoroso, ma al contempo assennato, equilibrio tra carattere ed eleganza, tra suadenza e verticalità. Maria Grazia Di Francesco è legata ad ogni suo singolo vino, un amore esplicato anche nella semantica dei nomi. Ma è con uno che risulta una sensibile simbiosi: il “Victorya 1607”, Cerasuolo di Vittoria ’19 dal nome evocativo, cordiale tributo ad una nobildonna, Vittoria Colonna Enriquez, contessa consorte e reggente di Modica, che nel 1607, proprio in concomitanza della fondazione della città di Vittoria, fece un gesto caritatevole e regalò a 75 coloni due ettari di terreno ciascuno, a patto e condizione che ne coltivino almeno uno a vigneto. L’annata ’19 del Cerasuolo di Vittoria “Victorya 1607” ha appena ricevuto dal prestigiosio “Decanter Wolrld Wine Awards 2021” la Gold Medal con 96/100.
Il Grillo “Zahara” ‘20, vino fortemente voluto dall’azienda, conferma la sua precisa corrispondenza al vitigno, la gran piacevolezza di beva ricca di sensazioni floreali di zagara, gelsomino, fruttato di pera Williams, melone giallo, note erbacee e speziate, pronto a sfidare il tempo, confermando la lungimiranza dell’enologo Guzzo, strenuo sostenitore della longevità dei bianchi siciliani.
Il Moscato Bianco “Adorè” ‘20, invece, è frutto di un’eredità lasciata dai Salesiani all’acquisto dei terreni. “Ricordo il giorno in cui Tonino Guzzo andò a vedere il moscato e ne rimase colpito – racconta Maria Grazia De Francesco – anche io sono legatissima al Moscato e ho scelto il nome Adorè perché adoro questo vitigno così come le nostre adorate dune di sabbia dorata”. Al naso questo vino regala sensazioni di scorza di limone, di cedro, di arancia, di passion fruit e macchia mediterranea. “Adorè” è stato insignito nel 2018 con la Gran Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles, il più prestigioso concorso internazionale dei vini al mondo, per l’annata 2017.
Il Frappato “Laetitya” ‘19, assieme alla sua coniugazione spumante in rosa, il Metodo Charmat “Euphorya”’20, fanno parte dell’anima aziendale. In primis perché il territorio è elettivo per quest’uva che riscuote immediato successo in entrambe le versioni. Freschezza ed immediatezza, sono le note comuni distintive delle due energie differenti dello stesso vitigno: lo spumante le manifesta con il perlage che sprigiona note di rosa, fragolina di bosco, lampone e viva persistenza, il rosso con i suoi piccoli frutti rossi, chiodi di garofano, macchia mediterranea e dolce speziatura.
I giornalisti Luigi Salvo e Marcello Malta hanno moderato l’incontro e accompagnato la stampa nella degustazione delle nuove annate dei vini di Casa Grazia.