Carmelo Trentacosti, chef del ristorante Mec di Palermo che proprio in questi giorni ha riconfermato la stella nella Guida Michelin, è stato protagonista della cena a 4 mani con Nicola Bandi all’Osteria Il Moro di Trapani. Connessioni culinarie è il nome dell’evento che ha messo in connessione idee, visioni comuni su una cucina sostenibile, stili e tecniche personali e materie prime d’eccellenza. Un evento che nasce dal sentimento nobile dell’amicizia, da una promessa di cucinare insieme per divertirsi. E così è stato. In scena i piatti creati hanno raccontato una visione comune legata alle tradizioni, ai ricordi, ma completamente moderna, capace di orientarsi alla salvaguardia ambientale, alla sostenibilità.
A cominciare dall’entrée di benvenuto “tradizioni di Sicilia”, un trionfo di sapori che spaziano dal pane cunzatu a forma di pomodoro, al cioccolatino con ripieno di caponata, per finire con l’oliva cunzata dello chef Bandi. Un piatto dal perfetto rigore estetico e testimone della cucina anti-spreco è Fermento, dello chef Trentacosti, zucca rossa, riso, aglio nero fermentato (nella foto).
La stagionalità accompagna anche il secondo antipasto, Come una capasanta in autunno, dello chef Bandi: capasanta di calamaro, zabaione ai funghi porcini, pralinato di porcini e nocciole, alga wakame.
Un bell’esempio di cucina solidale e sostenibile è il primo “Insolita Marea” di Trentacosti, un omaggio ai pescatori veneziani, invasi dal granchio blu. Lo chef che ha anche lavorato a Venezia lo utilizza nel suo piatto, per supportare i pescatori ma il risultato nella sua pasta mista è strepitoso. Nel piatto una trilogia di pasta, provola affumicata e zuppa di granchio blu.
Spazio ai secondi con la Triglia alla trapanese dello chef Bandi, farcita con bavarese di pesto alla trapanese, fondo di triglia e acqua di pesto trapanese. e “Bianco coniglio” di Trentacosti: falsomagro di coniglio, carotina baby all’ortica e salsa al pepe verde. Chiude lo chef Bandi con il dessert, curato dalla pastry chef Carla Irimia, pera mandorla e caramello.
In abbinamento ai piatti i vini di Cantine di Nessuno, una cantina etnea di nicchia del versante Sud Est dell’Etna, che ha permesso di spaziare dal Metodo Classico Apum, Blanc de Noir da Nerello Mascalese, 48 mesi sui lieviti, al Carricante Milice Etna Bianco Doc 2019 del sud est, coltivato su vecchi alberelli centenari su Monte Ilice, un bianco elegante, morbido e di grande intensità olfattiva. In scena anche il Doc Etna Bianco Superiore Milus 2020 da Milo, capace di distinguersi per l’elegante acidità al palato e, infine, Etna Doc Milice Rosso 2017, Nerrello Mascalese in purezza, che coniuga complessità olfattiva e finezza, con un sorso pieno e vellutato grazie alla trama tannica addolcita dal tempo. Un’esperienza che ha lasciato la voglia di un ritorno alla “Connessioni Culinarie”.