Torna in presenza la Giornata nazionale dell’associazione “Le Donne del Vino” che giunge alla sua settima edizione. Un appuntamento importante che coinvolge tutte le associate e che quest’anno ha come tema “Donne, vino, futuro”. In Sicilia, l’evento dal vivo, organizzato dall’associazione guidata dalla delegata regionale Roberta Urso, si terrà sabato 5 marzo, contemporaneamente in due sedi diverse: uno in Sicilia occidentale presso la cantina Baglio di Pianetto a Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo; l’altro in Sicilia orientale, sull’Etna, presso la cantina Tenute Orestiadi – La Gelsomina sita nella frazione di Presa, nel comune di Piedimonte Etneo, in provincia in Catania.
“Donne, vino e futuro è il tema dell’anno della nostra associazione – dichiara la delegata regionale Roberta Urso -. “Ci è stato chiesto dalla nostra presidente nazionale, Donatella Cinelli Colombini, di declinarlo così come poteva essere fatto, nelle nostre corde, dando libertà e spazio ai nostri sentimenti e alla nostra professionalità. Ebbene, abbiamo deciso di farlo diventare un inno alla gentilezza. Ci siamo chieste quale sarà il futuro di questo valore importante, che molti sembrano avere dimenticato. Parliamo di una gentilezza che si trova anche all’interno dei vini, dei vigneti e delle nostre aziende, perché gentilezza significa anche bellezza, rispetto, sostenibilità e trova corrispondenza in un insieme di principi che sono alla base delle nostre produzioni. Significa anche capacità di fare un lavoro di squadra, di cooperare sempre con uno sguardo rivolto al futuro. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile oggi immaginare il futuro, ma ciò che vogliamo sperare lo dimostreremo durante l’evento, anche in modo simbolico attraverso la piantumazione di una barbatella, sia in Occidente che in Oriente, perché il futuro è da custodire e da coltivare”. Ed è con questo stato d’animo che le socie dell’associazione hanno organizzato i due eventi che si terranno in contemporanea presso le due cantine ospitanti a Catania e a Palermo.
In Occidente, presso la cantina Baglio di Pianetto, a Santa Cristina Gela, il 5 marzo si parlerà di sostenibilità, comunità e radici: saranno questi i punti cardine sui quali ruoteranno gli interventi in programma. Nella prima parte della giornata, riservata alla platea delle socie, si terrà un seminario sul tema della sostenibilità. La sfida del cambiamento climatico pone una domanda su cui riflettere: “Quale futuro per la viticoltura in Sicilia?”. Se ne parlerà con la catanese Aurora Ursino, “miglior agronomo d’Italia 2021”, socia dell’associazione DDV Sicilia, che spiegherà quali pratiche agronomiche mettere in campo per la gestione sostenibile dei vigneti. A seguire, l’enologo trentino Mattia Filippi, fondatore di Uva Sapiens, società di consulenza enologica e viticola che opera in Italia e anche in Napa Valley, in California, che interverrà con il tema “longevità e identità, il futuro del vino siciliano attraverso una visione di valore”; infine, l’intervento del dott. Luigi Pasotti, agrometeorologo della Regione Sicilia, che parlerà di uno studio di ricerca, di cui è coautore insieme ad altri esperti dal titolo “le uve raccontano”: un rapporto annuale basato sul monitoraggio meteoclimatico, fenologico e fitopatologico delle uve, nel territorio trapanese.
Le attività in programma riprenderanno alle ore 15 e si apriranno al pubblico che potrà partecipare alla degustazione dei vini e ad un talk con ospiti di alto profilo. A dare il benvenuto al pubblico, saranno la delegata Roberta Urso e Dominique Marzotto, produttrice e proprietaria della cantina Baglio di Pianetto che accoglie l’evento. Diversi gli ospiti che racconteranno il loro impegno sociale, etico, civile, la loro idea di futuro come visione e come appartenenza alle proprie radici. Il talk sarà moderato dalla giornalista Giusy Messina, socia di DDV Sicilia. Interverranno Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo, di recente premiato a New York con il “Segal Center Awards for Civic Engagement in the Arts”; Fabiola Furnari, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta; l’artista di origine palermitana Gabriella Ciancimino, che parlerà di interazione tra arte, natura e umanità e di ecologia sociale; l’enologa Antonella Lo Cricchio, socia di DDV Sicilia che parlerà di futuro del vino tra gusti e tendenze; Ina Modica, presidente dell’associazione “DonnAttiva”, Giuseppina Demetra Schirò, poetessa in lingua arbëreshë, ricercatrice ed esperta del costume tradizionale di Piana degli Albanesi e Stefano Schirò, professore di storia dell’arte e studioso artistico della città albanese. Durante il talk sarà aperto il banco d’assaggio dei vini delle socie dell’associazione Le Donne del Vino Sicilia. L’evento si concluderà intorno alle 17.30.
Contemporaneamente in Oriente, sull’Etna, la Giornata nazionale dell’associazione si terrà presso la cantina Tenute Orestiadi – La Gelsomina, a Presa, frazione di Piedimonte Etneo, dove a fare gli onori di casa ci sarà Anna Paola Cipolla, responsabile degli eventi dell’azienda e socia di DDV Sicilia. L’evento sarà aperto al pubblico alle ore 10.30 e sarà focalizzato anche in questo caso sul tema “Donne, vino e futuro”. E il titolo del progetto “Gentilezza è futuro”, a cura delle due attrici Lidia Cuoco e Gabriella Ferrera, sarà espresso attraverso performances teatrali. “La gentilezza della poesia è un’impronta indelebile, un segno, una lente d’ingrandimento sulla bellezza del paesaggio, sui colori, sui profumi, un racconto tutto al femminile del vino”, spiegano tra le pagine del loro progetto. E con loro anche le attrici Tiziana Giletto e Maria Grazia Cavallaro che leggeranno e interpreteranno dei testi dedicati al tema. Alle citazioni poetiche, si aggiungerà parte della mostra fotografica di Ursula Costa dal titolo “Vite Vulcaniche: volti, gesti e riti di un vulcano che vive”. Durante l’evento si potranno degustare i vini delle socie, quel vino che in qualità di “poesia della terra”, scriveva Mario Soldati, ispira tutte le cose.
Nel corso dei due eventi, presso i rispettivi luoghi, saranno piantate due barbatelle, in nome della speranza per un futuro da coltivare e da custodire, nella pace.