Tre chef reinterpretano la pasta al pomodoro

by digitalwork

Un grande classico all’italiana, forse il piatto più apprezzato, la pasta al pomodoro, in quattro atti: dalla classicità alle rivisitazioni degli chef Franco Aliberti del ristorante Tre Cristi Milano, Marco Visciola de Il Marin di Genova e Alessandrò Ravanà de Il Salmoriglio di Porto Empedocle. Il costo della serata è di 50 euro, comprensivi di tre declinazioni in tema, dessert e degustazione di vino Podere Sapaio. Si tratta del primo evento degli eventi Sinergie, che mettono in primo piano un piatto classico della tradizione italiana reinterpretato dai tre chef  e gustato nei loro ristoranti: le prossime date sono il 26 settembre per la ricetta “la zuppa di pesce” a Il Salmoriglio di Porto Empedocle e il 24 ottobre con il tema “Pasta al pesto” a Il Marin a Genova. 

Stasera, 24 giugno, il ristorante Tre Cristi Milano diventa teatro di un imperdibile confronto tra tre chef della cucina contemporanea italiana. Argomento del dibattito sarà il piatto principe della cultura popolare italiana: la pasta al pomodoro. A partire dalle 20 gli chef Alessandro Ravanà, Marco Visciola e Franco Aliberti si metteranno alla prova per rendere omaggio a un grande must della storia della gastronomia italiana, reinterpretando a modo loro la pasta al pomodoro. Si inizierà con il classico del ristorante Tre Cristi Milano “Cibo non Mente”: un’artistica trasposizione dei ricordi che il familiare spaghetto al pomodoro scatena nella mente dei commensali, un gioco interattivo servito su un piatto speciale e realizzato per l’occasione per tornare, boccone dopo boccone, al passato.

Pomod’Oro” dello chef Alessandro Ravanà de Il Salmoriglio sarà un tortello con impasto al pomodoro in un’acqua di pomodoro e limone. Lo chef Marco Visciola de Il Marin presenta “Bottondoro”: bottoni al pomodoro di pasta fresca con un sugo di pomodoro diverso e colorato per ogni bottone. Infine Franco Aliberti, resident del Tre Cristi Milano farà degustare il “100% pomodoro”, un piatto mono ingrediente che riutilizza anche le parti meno nobili della verdura estiva.

La cena di degustazione placée comprende la ricetta tradizionale, le tre versioni rivisitate degli chef, un dessert e l’abbinamento ai vini dell’azienda Podere Sapaio. Due grandi rossi del Bolgheri, Volpolo 2017 e Sapaio 2016, accompagneranno la serata: declinazioni in salsa livornese delle uve tradizionali bordolesi, si distinguono per la maturazione in legno. Sosta più breve e in tonneaux per il Volpolo, riposo più lungo e in barrique per il Sapaio. Due espressioni che regalano nel calice le caratteristiche della costa toscana: potenza controbilanciata da grande eleganza.

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