Un programma ricco di appuntamenti ed una formula organizzativa che coinvolge il tessuto cittadino della ristorazione e non solo, diffuso nei quartieri della città, per celebrare l’importanza identitaria di territori vitivinicoli e produzioni che hanno fatto la storia della Sicilia del vino. Messina Wine Fest, in programma dal 15 al 17 giugno a Marina di Nettuno (Batteria Masotto, viale della Libertà) è un progetto che nasce dal vissuto delle imprese e dalla volontà di costruire attorno al vino un processo di valorizzazione dell’esperienza enologica e gastronomica che la città di Messina – la porta d’ingresso della Sicilia – può oggi offrire, puntando su un turismo di qualità, di conoscenza e che ricerca autenticità, cura e competenza. Un circuito del Gusto che ha trovato nell’Amministrazione della Città e dell’area metropolitana di Messina una capacità di ascolto e di programmazione che guarda al futuro e che interviene su una “visione della città che innova, attrae risorse e competenze, sviluppa relazioni”.
Un disegno che ha trovato una convergenza di filiere e di sistemi – dal vino all’ospitalità alberghiera, dalla ristorazione ai servizi, ma anche l’associazionismo e i beni culturali – che lavorano insieme, condividono strumenti, generano nuove opportunità e nuove economie. L’idea progettuale è “Born in Messina” e nasce dall’esperienza di alcuni giovani professionisti ed imprenditori che, sotto le insegne dell’Associazione MeWi e del Gruppo Giovani Imprenditori Sicindustria Messina, hanno sviluppato l’iniziativa del Festival. Un primo segnale di attenzione dell’amministrazione cittadina sul tema, del resto, era già stato annunciato a Verona, al Vinitaly e nel programma ufficiale del Padiglione Sicilia, con un incontro dal titolo più che esplicito: Messina promuove: Due Mari Tre Doc. Una scintilla che ha saputo innescare nel tessuto vivo delle aziende un meccanismo di partecipazione e di fiducia che inizia a produrre risultati. Le tre DOC di Messina, Eolie, Faro e Mamertino, non avevano mai operato insieme e mai previsto di farlo con unità di intenti e continuità nel tempo, trovando in questa sindacatura una disponibilità di spazi, di risorse e di iniziative.
Il sindaco Federico Basile nel suo intervento ha evidenziato “l’Amministrazione comunale ha accolto l’invito a partecipare alla co-progettazione di questa prima edizione del Messina Wine Fest quale appuntamento fondamentale sia per promuovere il nostro territorio che, non ha nulla da invidiare alle più importanti zone di produzione di vino italiane ed europee, e sia per permettere ai nostri produttori, che ringrazio per il loro impegno, di farsi apprezzare e conoscere.
In quest’ottica “la promozione del vino e del territorio, infatti, vanno di pari passo – ha aggiunto l’Assessore Massimo Finocchiaro – e attraverso una cooperazione sinergica con le associazioni interessate e le tre Doc messinesi, si possono attuare percorsi per favorire e migliorare la promozione territoriale e dei prodotti, implementando l’organizzazione e la gestione della destinazione turistica enogastronomica e dell’accoglienza al fine di garantire una vastità di scelta per i turisti, non solo quelli eno–appassionati, che può ospitare la nostra città, sempre più attenta ad esprimere la sua vocazione turistica”.
Concetti e strumenti che hanno trovato nell’intervento di Ivo Blandina, Presidente della Camera di Commercio di Messina, una totale condivisione: “L’istituzione camerale è una risorsa di riferimento per quei soggetti imprenditoriali che intendono condividere questo percorso di aggregazione e sviluppo su asset strategici per l’economia della nostra città e dei nostri territori d’elezione. Respiriamo un nuovo clima e vediamo scendere in campo nuove energie e competenze”. Anche il Presidente di Sicindustria Messina, Pietro Franza, ha tenuto a sottolineare “il passaggio epocale che questa città dovrà affrontare con la realizzazione del Ponte sullo Stretto assume una valenza strategica, con le sue eccellenze e le sue destinazioni turistiche, da Taormina alle Isole Eolie sino ai borghi di Nebrodi e Peloritani, determinando valore e prospettiva”.
Una novità importante è costituita dai giovani imprenditori e professionisti che, insieme, hanno costituito la formula del Festival diffuso, scendendo in campo con i loro linguaggi, i loro stili di vita ma consapevoli che dalla tradizione può sorgere una nuova pagina per l’economia della città. Nicola Nicosia è il Presidente di MeWi e attorno a lui si sono riconosciute e unite – primo fra tutti il Gruppo di Giovani Imprenditori di Sicindustria Messina che con Davide Blandina – alla sua guida – nuove forze ed energie, condividendo quel nucleo propulsivo del progetto del Festival: “Condivisione, rete, programmazione e conoscenza sono gli elementi che sin dall’inizio abbiamo voluto ricercare ed imprimere – spiega Nicola Nicosia – e la partecipazione delle tre denominazioni e del tessuto più bello della ristorazione messinese costituisce, per noi, un’ottima partenza”. Sulla stessa lunghezza d’onda Davide Blandina che ha sottolineato il valore strategico” del fare rete con innovazione, puntando a realizzare per la città un nuovo percorso di consapevolezza e crescita”. Oltre 35 aziende espositrici che vivranno i diversi momenti a loro dedicati al Marina di Nettuno e più di 30 esercenti tra ristorazione, enoteche e wine-bar.
MESSINA WINE FEST è al servizio dei sistemi produttivi e delle aziende, strutturando un serio processo di affiancamento e sviluppo sullo scenario più importante, quello dell’internazionalizzazione. Questa funzione strategica è stata centrata su Sicindustria, partner di Enterprise Europe Network, la rete della Commissione europea per l’internazionalizzazione, la ricerca e l’innovazione. Anche questo tassello contribuisce a caratterizzare il Festival e a rilevarne la volontà di specializzazione della formula dei B2B dedicati ai buyer e agli operatori del settore. “Questa iniziativa è in linea con il mandato avuto dalla Commissione Europea volto a far crescere – sostiene Giada Platania, responsabile area internazionalizzazione di Sicindustria/EEN – il nostro ecosistema imprenditoriale nei mercati esteri. Una rete che proprio quest’anno celebra i suoi quindici anni di attività e di successi”. I numeri di questo processo riflettono anche per questa prima occasione messinese una partecipazione di assoluto prestigio: 83 aziende iscritte ai B2B, 18 buyer presenti per vivere un programma denso di incontri e di degustazioni, compreso, il 16 giugno, le visite dei territori di produzione delle tre DOC.
Non meno interessanti sono stati gli interventi di Flora Mondello ed Enza La Fauci, rispettivamente Presidente DOC Mamertino e Presidente Faro DOC, che hanno manifestato il proprio entusiasmo per il percorso avviato e che vede coinvolte la gran parte delle aziende consorziate: “la storia del vino della Sicilia ha nei nostri territori – spiega Flora Mondello – la sua origine storica. In queste terre la viticoltura è millenaria e la civiltà del vino ha condensato uomini, donne, famiglie che, per generazioni, hanno saputo tramandare questo legame. I nostri sono vini di nicchia – ha concluso Flora Mondello – e devono trovare nella città di Messina quell’attenzione e quel prestigio che in altre parti del mondo hanno già ottenuto”. Per la Doc Faro, la musica non cambia: “Quando parliamo di questa piccola Doc, parliamo di viticoltura eroica – sottolinea Enza La Fauci – con produzioni che riflettono la nostra identità e il nostro vissuto. Vogliamo concorrere, insieme agli altri, al successo di questa manifestazione e renderla stabile.
Ampio il ventaglio delle forze in campo: da Unioncamere Sicilia alla Camera di Commercio di Messina che hanno sostenuto e incoraggiato la partecipazione del tessuto produttivo della provincia e della città. Tanti gli sponsor tecnici che da Slow Food Messina, Enoiltech, Gruppo Framon, il Tour Operator Bisazza Gangi e Banca di Credito Peloritano, ma anche Bartolini & Mauri, Fontalba, Faccini e Mediterranea Trekking, Cianciolo Groupe e Gruppo LEM. Rilevante l’apporto del Marina di Nettuno – gestito dal Gruppo COMET – che ospiterà buona parte delle attività programmate.
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Quanto si paga l accesso?
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