Serata speciale alla Carrubba con i vini gentili di Rubinelli Vajol, espressione di un grande territorio, la Valpolicella

by Valeria Zingale
Tre i vini in degustazione, il Valpolicella classico superiore premiato con i 3 bicchieri nella Guida 2024 del Gambero Rosso, il Valpolicella Ripasso e L’amarone di Rubinelli Vajol che non vuole impressionare con la forza ma conquista con l’eleganza.

La Sicilia incontra il Veneto in un giovedì grasso speciale che ci ha portato alla scoperta dell’anima autentica, gentile ed elegante dell’azienda vinicola veneta Rubinelli Vajol.

Un’occasione speciale per degustare l’eccellenza dei pluripremiati vini veneti in abbinamento a piatti della trattoria La Carrubba che parlano di una Sicilia altrettanto autentica, bella ed entusiasmante. Sono 282 i riconoscimenti ottenuti dal 2015 al 2023 dalla cantina veneta fondata dalla famiglia Rubinelli: l’ultimo in ordine di tempo è il 3 bicchieri della Guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso per il Valpolicella classico superiore DOC del 2020.

Una serata piacevolissima, un binomio cibo vino perfettamente riuscito, come era nelle intenzioni di Calogero Morgano, patron della celebre trattoria La Carrubba di Sant’Agata di Militello, presente in contrada San Leo dal 1980. Rinnovata nello stile, moderna e accogliente, la trattoria ha una spaziosa sala interna, due terrazzini con vista e un ampio parcheggio. La cucina è saldamente in mano alla zia, cuoca di esperienza che, negli anni, ha sempre mantenuto il suo stile inconfondibile. Alla Carrubba si gustano piatti della tradizione preparati con materie prime di prossimità di selezionati produttori locali e siciliani. È questa l’idea di cucina su cui è improntata la proposta della storica trattoria santagatese che, negli anni, ha saputo innovarsi per accontentare un pubblico sempre più eterogeneo ed esigente.

L’AZIENDA RUBINELLI VAJOL

Storie di uomini e di grandi passioni si intrecciano in Valpolicella, uno dei territori a più alta vocazione vinicola del Veneto in cui si producono vini prestigiosi come l’Amarone, re indiscusso dei rossi veronesi, il Valpolicella Superiore, il Valpolicella Ripasso e il Recioto. Vini unici per le loro caratteristiche che vengono prodotti da vitigni autoctoni (su tutti corvina, corvinone e rondinella) in un territorio di grande fascino, quello che gli antichi Romani indicavano come la valle dalle molte cantine (vallis poli cellae).

Qui – e precisamente nel Vajol, a San Floriano di San Pietro in Cariano, in provincia di Verona, centro geografico della Valpolicella storica in un paesaggio costellato da viti e muretti a secco, tra oliveti, mandorli e alberi di ciliegie – sorge la cantina Rubinelli Vajol, fondata dal capostipite della famiglia Gaetano Rubinelli e oggi portata avanti dal nipote Nicola Scienza, con la sorella e gli zii Alberto e Renzo. Sono circa 10 gli ettari vitati che si estendono nella Corte S. Anna intorno alla casa rurale e alla cantina sotterranea ricavata nel tufo, a impatto zero, che racconta la visione aziendale della famiglia tanto nell’architettura, quanto nei campi coltivati secondo natura con tecniche biodinamiche.

La conca assolata con la forma a culla e il particolare microclima (ventilato e temperato) sono elementi che conferiscono unicità alle uve e ai vini che qui vengono prodotti. I migliori grappoli vengono selezionati per produrre cinque tipologie di vino strettamente legate tra loro: Valpolicella classico, Valpolicella classico superiore, Valpolicella Ripasso classico superiore, Amarone della Valpolicella classico, Recioto della Valpolicella classico. In tutti e cinque i vini sono presenti i cinque vitigni autoctoni della Valpolicella: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta. L’azienda produce 80 mila bottiglie, tutte numerate. “La nostra idea è di fare pochi vini e farli nel miglior modo possibile. La difficoltà – spiega Nicola Scienza – sta nel fare vini diversi con le stesse varietà”. Ricerca, bevibilità e eleganza sono le parole d’ordine. Qui entra in gioco la mano dell’uomo e la famiglia Rubinelli, da sempre, porta avanti una precisa filosofia, che punta a mantenere la tipicità e la storicità dei 4 blend principali per fare 5 vini molto diversi ma strettamente collegati tra di loro, riconoscibili anche alla cieca, che esprimono eleganza, il massimo legame con il terreno e il territorio e si caratterizzano per un lavoro di cantina molto delicato.

LA CENA DEGUSTAZIONE

Grande protagonista della serata è stato proprio il produttore Nicola Scienza che ha colto con piacere l’invito di Calogero Morgano ed è volato in Sicilia per raccontare i suoi vini e la filosofia della sua azienda ai numerosi winelovers presenti alla degustazione.

La cena ha preso il via con una ricca selezione di antipasti, a cominciare dall’arancinetto di zucca su mousse di patate novelle allo zafferano di Sicilia con dadolata di crudo di suino nero dei Nebrodi, passando per la squisita parmigiana di melenzane con maiorchino e per la porchetta cotta a bassa temperatura con misticanza e tuma persa, per finire con il crostino con la morbida tartare di scottona allevata dall’azienda La Paisanella di Sebastiano e Luisa Agostino.

Ad accompagnare la prima parte della cena, il Valpolicella Classico Superiore 2020 premiato dalla Guida del Gambero Rosso. Superiore è la selezione delle uve (50% corvina, 25 % corvinone, 15 % rondinella, 5 % molinara, 5 % oseleta), della stessa qualità di quelle utilizzate per i vini da appassimento con la differenza che queste sono vinificate fresche, poi fanno affinamento in botte grande. L’Azienda ne produce 9.900 bottiglie. Il vino è verticale, ha carattere e buon corpo, il residuo zuccherino è basso, con grande piacevolezza e freschezza alla beva e rotondità, data dal successivo affinamento in bottiglia. Le note di degustazione riportano a prugne, more, ciliegia matura, spezie dolci e vaniglia.

Chi conosce la Carrubba apprezza i piatti autentici della tradizione che sono rimasti fedeli negli anni all’idea originaria. È il caso dei maccheroni con sugo di suino nero dei Nebrodi serviti in abbinamento all’ottimo Valpolicella Ripasso 2018.

Dalle uve della Valpolicella classica, pigiate e in seguito ripassate sulle vinacce dell’Amarone, viene fuori il Ripasso dell’azienda Rubinelli Vajol che si esprime con intensità e corpo. Il vino viene affinato a lungo in grandi botti di rovere, presenta un bouquet intenso con note di amarena, spezie e rabarbaro, note terziarie e balsamiche. L’alcolicità è bilanciata dai tannini vellutati, al sorso è elegante e pieno.

Un grande amarone della Valpolicella del 2015 ha accompagnato infine le gustose e tenere braciole di filetto di maialino condite con maiorchino, fiordilatte, pistacchio di Bronte e arance di Sicilia. Un vino che esprime equilibrio tra potenza ed eleganza, equilibrato e vellutato, rotondo e profondo, dal caldo colore rosso purpureo con intensi riflessi rubino e una buona persistenza aromatica, ottenuto dai migliori grappoli che dopo la selezione manuale vengono adagiati nei plateaux dove riposano per 4 lunghi mesi nei quali si compie il naturale processo di appassimento. Tra gennaio e febbraio avviene la pigiatura dell’uva passita, ormai ridotta, e quel succo denso fermenta per circa 30-40 giorni in acciaio. Dopo la svinatura segue il lungo affinamento in grandi botti di rovere (circa 36/48 mesi) e 12 di affinamento in bottiglia.

Una particolarità? L’Amarone di Rubinelli Vajol ha la a minuscola in etichetta con un preciso significato. Sta a indicare la piacevolezza e morbidezza che questo vino ha sull’entrata in bocca. L’etichetta ha il colore delle marogne, muri a secco che disegnano a gradini i pendii della Valpolicella. L’amarone di Rubinelli Vajol non vuole impressionare con la forza ma conquistare con l’eleganza.

Arrivano le chiacchiere per chiudere la serata in clima carnevalesco e la malvasia per fare ritorno nella bella Sicilia, sognando il prossimo viaggio in Veneto.  

NELLA FOTO DI COPERTINA, GAETANO CALABRO’, AGENTE PER MESSINA E PROVINCIA, IL PRODUTTORE NICOLA SCIENZA E IL PATRON DE LA CARRUBBA CALOGERO MORGANO

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