Pasqua senza dolci. La scelta del pasticcere Lillo Freni

by Valeria Zingale

Che non sarebbe stata una Pasqua come tutte le altre lo sapevamo già. Le pasticcerie sono chiuse e mentre alcuni pasticceri hanno scelto di produrre e spedire i loro dolci pasquali, altri hanno scelto di fermare la produzione. Abbiamo chiesto a Lillo Freni, pastry chef dell’omonima Pasticceria di Messina e Ambasciatore del Gusto il perché della sua scelta. Riceviamo e pubblichiamo la sua risposta:

Pasqua senza dolci! Non era mai successo, almeno dall’ultimo dopoguerra ad oggi… Non sarà la solita Pasqua, a Messina come dappertutto, per noi pasticcieri, questa importante festività rappresentata da innumerevoli dolci tipici, a causa di questa terribile pandemia, non sarà la stessa cosa, non abbiamo potuto rivivere quell’atmosfera che ci ha sempre accompagnato, ci sentiamo privati della nostra essenza, della nostra naturalezza, in questi giorni, i nostri laboratori e le nostre “botteghe”, sarebbero stati un tripudio di Agnelli Reali in ogni dove, uno più bello e più “parato a festa” dell’altro, e poi ancora agnelli cedrati, tronchetti pasquali, cuscini, pastiere, cassate, “cuddure”, uova di cioccolato, pan di cena profumatissimi per tutto il periodo della Quaresima ed a segnare il Giovedì Santo, e poi le colombe artigianali, questo grande lievitato che negli ultimi anni è sempre stato in netta crescita… 

Io, dopo attenta valutazione, ho ritenuto più opportuno, perseguire la strada della “chiusura totale”, penso che in linea di principio, sarebbe stato necessario, un intervento normativo più chiaro e disciplinante, mi auguro quantomeno che si riesca ad avere un atteggiamento istituzionale preciso ed efficace in vista di una eventuale e auspicabile ripartenza. C’è da aggiungere che il dolce, specie nelle festività ma soprattutto a Pasqua, è sinonimo di aggregazione, convivialità, tutto ciò di cui, in questo particolare periodo vi è assoluto divieto, al quale, spero tutti vogliano attenersi scrupolosamente per non vanificare gli sforzi fin qui effettuati. Direi di attendere, con la speranza di poter riprendere presto il nostro lavoro, le nostre abitudini e poter godere serenamente, anche del “piacere” del dolce!
E quindi, sarà una Pasqua atipica, tra le mura domestiche, dal sapore familiare, che ci aiuterà a riflettere, in un momento particolare della nostra esistenza che ci impone di guardare al futuro con occhi diversi e ci invita alla meditazione ed al pensiero positivo anche in un frangente così delicato e triste”.

(In copertina il pasticcere messinese Lillo Freni: photo credit Tiziana Catania)

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