L’Etna incontra la Franciacorta nella masterclass dell’amicizia di Tenute Mannino e Ricci Curbastro

by B.A.

Grande successo per la seconda edizione di Terroir & Vitigni, l’evento che si è svolto il 15 luglio scorso nella Tenuta del Gelso, tenuta patronale della famiglia Mannino immersa in un giardino di 65 ettari di agrumeto nella Piana di Catania, struttura deliziosa dedita all’ospitalità nota per la sua offerta enoturistica che coniuga viaggio esperienziale, storia, natura, enogastronomia.

Nell’ampio giardino con piscina si è svolto l’esclusivo wine party dove protagonisti sono stati i vini di Tenute Mannino e del super ospite, il produttore vinicolo della Franciacorta Riccardo Ricci Curbastro, legato da un profondo legame di amicizia con Giuseppe Mannino, quinta generazione dell’azienda vinicola etnea, oggi affiancato dal figlio Giorgio (sesta generazione).

  

I due amici viticoltori, che hanno fatto storia nei rispettivi territori, l’Etna e la Franciacorta, hanno accompagnato gli ospiti in un viaggio speciale tra terroir e vitigni nell’interessantissima masterclass condotta dal sommelier Marco Marcialis che ha messo a confronto suoli e mineralità dei due territori. Un viaggio che ha saputo emozionare tra i calici degli spumanti Franciacorta di Ricci Curbastro e l’eccellenza degli spumanti metodo classico dell’Etna.

 

UN PO’ DI STORIA 

Tenute Mannino, una storia familiare che pone le proprie radici nel lontano 1800, quando il Barone Franz Mannino iniziò ad esportare vino e arance in Europa e nel Nord America, conquistando prestigiosi riconoscimenti in diverse esposizioni mondiali. Un’azienda vitivinicola e agrituristica che concentra la propria attività produttiva sul territorio Etneo, in tre differenti strutture. Nel podere di Pietra Marina (versante nord) a Castiglione, a Le Sciarelle (versante sud-est) a Viagrande, dove l’azienda si impegna nella produzione vitivinicola, infine a Tenuta del Gelso (Piana di Catania), dove si concretizza una proposta enoturistica in grado di coniugare, al meglio, storia e natura.

Anche Ricci Curbastro è un’azienda orgogliosamente a conduzione familiare, giunta alla diciottesima generazione, oggi rappresentata da Riccardo Ricci Curbastro e dai figli Gualberto e Filippo. La sua storia comincia nel XVIII secolo e i suoi vigneti, insieme alla cantina, costituiscono un corpo unico con l’Archivio Ricci Curbastro, la Biblioteca e il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro; quest’ultimo, in particolare, custodisce ancora oggi una raccolta straordinaria di oggetti, testimoni del lavoro agricolo d’altri tempi. Ricci Curbastro ha deciso di convertire, dal 2015, l’intera produzione in regime di agricoltura biologica, nel segno di un impegno ultratrentennale in materia di sostenibilità che si è tradotto nell’adozione di “best practices” certificate, volte a ridurre al minimo “impsis nei confronti dell’ambiente circostante. Dal 2017, è tra le prime nove aziende in Italia certificata “sostenibile” secondo lo standard d Equalitas e, dal 2023, la prima in Franciacorta a divenire Società Benefit.

MASTERCLASS DALL’ETNA ALLA FRANCIACORTA. SUOLI E MINERALITÀ A CONFRONTO

Terroir racchiude molto più di una semplice delimitazione geografica. Questa è stata la premessa con cui si è aperta la masterclass “Dall’Etna alla Franciacorta. Suoli e mineralità a confronto” condotta da Marco Marcialis insieme ai produttori Riccardo Ricci Curbastro, Giuseppe e Giorgio Mannino.

Sono stati quattro i vini in degustazione (due per singola azienda) con i due Metodo Classico di Tenute Mannino, Caterina di Plachi Etna doc Brut bianco 2013 e rosato 2018, da uve di Nerello Mascalese – vitigno a bacca nera principe della viticoltura sull’Etna – comparati alle eccellenze in bottiglia di Ricci Curbastro: Franciacorta Extra Brut 2019 e il Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto 2013.

Durante la masterclass di “Vitigni & Terroir”, si è provato a dargli una definizione e a spiegare ciò che significa per un vino essere autentica espressione del proprio terroir. Il terroir è l’insieme di tutte le caratteristiche che contraddistinguono quel territorio nello spazio e nel tempo, un insieme di fattori tra i quali rientrano la sua composizione, le connotazioni climatiche, le varietà di vite coltivate e in ultimo, non certo per importanza, il fattore umano composto da storia, cultura e tradizioni del luogo. L’ Etna, secondo Mannino, e la Franciacorta, secondo Ricci Curbastro sono espressioni autentiche di un terroir sempre più in evoluzione, con attenzione massima alla biodiversità e agli equilibri dell’ecosistema naturale.

La masterclass si è aperta con l‘Extra Brut Franciacorta di Ricci Curbastro 50% chardonnay, 50% Pinot nero, 48 mesi sui lieviti con una spiccata mineralità che tuttavia non prevale mai sul frutto. Incanta per la spiccata nota tannica del pinot nero. Finissimo e molto consistente il perlage.

In c/da Bragasaggi (a Castiglione), versante nord dell’Etna, nasce il metodo classico Caterina di Plachi Etna Doc spumante rosato millesimato. La seconda annata (2018), 48 mesi sui lieviti presenta un colore rosa tenue con una spuma cremosa e perlage persistente in cui spicca un’amabile nota di arancia sanguinella.

Gli ultimi assaggi sono un’autentica armonia grazie ad una lunga evoluzione sui lieviti. “Gualberto” – 9 anni sui lieviti – di Ricci Curbastro manifesta una grande profondità complice un ulteriore affinamento di qualche mese, dopo la sboccatura, attraverso un ulteriore dosaggio senza l’aggiunta di zuccheri. Un inedito uvaggio (pinot nero 70% e chardonnay 30%) esaltano le doti di struttura accompagnata da una eccezionale morbidezza.

La session si chiude con l’Etna spumante millesimato “Caterina di Plachi” 2013 – nerello mascalese in purezza – ne esalta la grande bellezza del territorio nel calice, grazie ad un spiccata acidità e una freschezza encomiabile che lo rendono autentico.

 

 

 

 

Ti potrebbero interessare

Lascia un commento