Ci sono posti dove lasci il cuore, contando di ritornarci. Punta Secca, piccola frazione in provincia di Ragusa, è uno di questi. Luoghi che evocano la Sicilia autentica dove il blu del cielo e del mare diventano un tutt’uno e si specchiano nelle spiagge bianche, dove i paesaggi sono mozzafiato e restano impressi come cartoline nella mente. Diventati celebri grazie alla fiction di successo “Il Commissario Montalbano” e ai racconti dello scrittore Andrea Camilleri, quei luoghi sono meta di un turismo sempre crescente. Non solo le città d’arte dove è ambientata la fiction, come Ragusa Ibla e Modica, ma anche Punta Secca – il piccolo villaggio di pescatori, in una frazione di Santa Croce Camerina, dove sorge la casa di Montalbano, – sono presi d’assalto dai turisti.
Visitare Punta Secca vuol dire venire a contatto con un luogo di vacanza dove respirare spensieratezza e dove l’unico rumore di fondo è la brezza del mare. L’odore del pesce fresco che viene dai vicoli e dai piccoli ristoranti della zona è inebriante.
Nei miei tour in giro per la Sicilia tra lavoro e relax, tra appuntamenti gourmet e tempo libero, ho conosciuto Joseph Micieli, patron chef di “Scjabica – Cuoco Pescatore”. Ho compreso subito che questo giovane cuoco il mare lo portava dentro di sé e sono ritornata a Punta Secca solo per provare la sua cucina. Le mie sensazioni erano giuste. Joseph Micieli, 30 anni appena compiuti, punta tutto sull’emozione e mette al centro della sua filosofia culinaria la freschezza e la qualità della materia prima. Nei suoi piatti c’è la memoria della cucina siciliana dei pescatori interpretata in chiave contemporanea. Il Ristorante, con vista mare, esprime anch’esso la memoria dei luoghi.
Nelle sue mura hanno lavorato i vecchi maestri sardari di Punta Secca. Si tratta di una delle più vecchie “sardare” di Sicilia, dove la famiglia Bombace preparava giornalmente enormi barili di legno per mettere sotto sale le sarde fresche appena arrivate a riva. Una tradizione lunga decenni custodita con attenzione da Joseph. Da un “cuoco pescatore” cresciuto tra ami e pescherecci non ci si può che aspettare il meglio. Chi ama il mare lo rispetta e ne esalta i frutti generosi. “Adoro il pesce, mi piace guardarlo, odorarlo, toccarlo, lavorarlo con un pizzico di creatività, – afferma lo chef – rivisitando i procedimenti della tradizione culinaria siciliana”. Il pescato diventa il protagonista indiscusso di ogni portata, viene esaltato nei crudi e lavorato dolcemente nelle preparazioni gourmet in cui l’estetica del piatto abbinata alla tecnica e alla fantasia dello chef da vita a piccoli capolavori del gusto. Il pranzo nella deliziosa veranda con vista mare inizia con il benvenuto dello chef: la polpettina di gambero bianco servita su salsa al limone e la tapas croccante con crema di pomodoro, olive di Nocellara, alici del Cantabrico e salicornia.
Il rispetto della stagionalità è un punto fermo nella cucina territoriale di Joseph Micieli. Ho visitato il ristorante in primavera e ho ritrovato i sapori della terra in armoniosi ed equilibrati accostamenti. A cominciare dall’arancino con gamberi rossi, cozze e provola su vellutata di favette verdi.
Terra e mare si fondono in questo capolavoro di street food siciliano, con un’armonia e un equilibrio di sapori notevole.
I crudi sono eccellenti. Qui si ritrova tutta la bontà del pesce selezionato dallo chef con cura e dedizione.
Arriva la “Ricciola 2017“, un piatto di pesce che è un elogio alla sicilianità con i suoi pomodorini, i cucunci, le olive verdi. La ricciola è marinata in aceto di nero d’Avola e servita con crema di pomodoro e cipolla.
Il piatto “Spaghetti Mancini verde mare” è tanto buono quanto invitante; la pasta viene mantecata in padella con polvere di alghe e servito con una quenelle di gambero rosso e il caviale.
Arriva il piatto più atteso. Gli spaghetti Mancini ai ricci e olio al basilico fanno recuperare il legame con il mare che ognuno di noi porta dentro. Sublime interpretazione di un dono del mare sempre più raro in una cremosità avvolgente.
Arriva una chicca (fuori carta) che lo chef vuole farci provare, un pesce che fa parte della famiglia del morro antartico che vive a oltre 2 mila metri di profondità, e che presenta carni morbide e saporite e un grasso che ricorda il sapore del latte di cocco. Joseph Micieli lo interpreta in chiave siciliana con un burro chiarificato di capra girgentina e emulsione di succo di limone e alghe.
Attento il servizio, buona la carta dei vini, il Ristorante Scjabica merita una visita. Oggi sono tre i locali di Joseph Micieli affacciati sul mare della costa ragusana. Oltre al ristorante gourmet, c’è anche “Cucina Costiera” by Scjabica nato nel 2014, una trattoria di mare con piatti del giorno fatti al momento, take away, cucina dei pescatori, e “Scjampagne. L’aperitivo dello chef”.
Scjabica – Lungomare Amerigo Vespucci Punta Secca (RG) T. +39 0932 1836006
Cucina Costiera – Corso G. Verdi, P.zza Faro 3/A Punta Secca (RG) T. +39 0932 916034
Email info@josephmicieli.it