Cene in Controluce. Protagonista la cantina siciliana Assuli

by Redazione

Tre cene evento per conoscere sotto nuove prospettive ed interpretare tre  grandi eccellenze del made in Italy: l’olio evo, la pasta e il vino. Il primo appuntamento di febbraio ha visto come protagonista l’olio extravergine d’oliva di Podere Tiberi, il secondo la pasta gragnanese IGP di 28 Pastai e ora, giovedì 16 maggio, si chiude il cerchio con il vino biologico della cantina siciliana Assuli.

Le ‘Cene in Controluce’ vogliono esplorare il mondo dei grandi prodotti  italiani sotto una chiave diversa. Oltre alla cena degustazione studiata ad hoc dagli chef di casa Edoardo Bellucci e Francesco Luciani, sarà previsto un pairing pensato direttamente da uno delle colonne portanti della cantina siciliana, Roberto Assuli.

“Il nostro desiderio è quello di conoscere e far conoscere le vere eccellenze italiane, partendo da aziende che rappresentano delle vere e proprie chicche. Attraverso un menu dedicato studiato dai nostri chef e grazie alla presenza in sala dei produttori, il vero focus sarà mettere ‘in  luce’ gli aspetti più importanti del prodotto scelto; anche per noi sarà una vera scoperta, che ha come obiettivo la nascita di nuove e belle sinergie”, raccontano le due patron di Controluce Laura Marasà e Simona  Mochi.

LA CENA DEL 16 MAGGIO CON IL VINO DI ASSULI

Protagonista della terza serata sarà la cantina Assuli, situata nel trapanese e produttrice di vini biologici Sicilia DOC con vitigni autoctoni (Nero d’Avola, Perricone e Syrah a bacca rossa e  Zibibbo, Insolia, Catarratto Lucido e Grillo a bacca bianca). In sala da Controluce a raccontare la storia e gli obiettivi dell’azienda uno dei tre proprietari, Roberto Caruso. Per questa cena evento gli chef di Controluce hanno ideato quattro piatti special che saranno in abbinamento a 4 vini della cantina ospite.

Tartare di scottona, tuorlo fritto e yogurt greco – paring con vino Fiodispina Assuli

Spaghetti affumicati con salsa al peperone, la sua riduzione e limone caramellato –  pairing con vino Lorlando Assuli

Trancio di baccalà al vapore, Pil-Pil all’aglio nero e friggitelli arrosto – pairing con vino Fiordiligi Assuli

Cannolo siciliano della tradizione – pairing con vino Passito Assuli

LA CANTINA ASSULI

“Assuli”, traducibile in dialetto siciliano come “Al Sole”, è un’azienda vitivinicola nata nel 1972 dalla famiglia Caruso. Situata tra i paesaggi incantevoli del trapanese, nel lembo più occidentale dell’Isola, qui si combinano antiche pratiche enologiche e tecniche moderne alla potenza del sole e alla vicinanza al mare.

La cantina è il risultato di un’attenta ristrutturazione di un antico baglio risalente al ‘700 immerso nell’essenza della terra siciliana. Con una superficie di 10.000 metri quadrati (7.000 di spazi produttivi e 3.000 per la parte ricettiva), si estende sulle colline circostanti, abbracciando il territorio. Qui, le uve provenienti dai 130 ettari di vigneti sparsi nel trapanese, tra cui Bosco Scorace, Besi, Segesta, Carcitella e Fontanabianca (tra Mazara del Vallo e Trapani, ad un’altitudine fra i 100 e 600 metri sopra il livello del mare), vengono lavorate seguendo rigorosamente i principi della viticoltura biologica.

Viene oggi guidata dalla terza generazione della famiglia Caruso – Roberto, Nicoletta e Michele – eredi delle vigne e della passione per questo mondo. Sotto la guida esperta dell’enologo Lorenzo Landi, la cantina Assuli produce vini che esaltano l’originalità del territorio siciliano. Con una gamma che spazia dalla robusta Nero d’Avola alla raffinata Perricone e al Syrah, ogni vino racconta un profumo, una storia. Ciascun vino è infatti dedicato ad un personaggio dell’Orlando Furioso, offrendo un viaggio epico ricco di connessioni con la letteratura e le tradizioni siciliane.

L’impegno per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente è al centro della filosofia di Cantina Assuli, che adotta pratiche agricole biologiche, rispettose dell’ambiente e con un approccio olistico alla vinificazione.

CONTROLUCE

Chi l’ha detto che a Trastevere, storico rione nel cuore di Roma, ci sono solo ‘ristoranti per turisti’ e si mangia solo carbonara? Il ristorante Controluce nasce proprio per differenziarsi dalle tante insegne trasteverine che propongono ai turisti la stessa cucina, spesso di qualità medio-bassa, e che purtroppo hanno portato a considerare sempre meno il quartiere per un’esperienza culinaria autentica e di qualità. Controluce è quindi il posto che mancava a Trastevere e punta sul riportare i romani (e non solo) a mangiare nell’affascinante rione. Un’operazione fatta in maniera genuina, senza arroganza: proprio per questo oggi, ad un anno esatto dall’apertura, apre le sue porte per presentarsi al grande pubblico e raccontare con sincerità la propria filosofia di ristorazione e accoglienza.

“Quando i clienti stranieri ci chiedono gli spaghetti meatballs la strada è in salita! Cominciamo a raccontare che la nostra idea di cucina è diversa e quasi sempre riusciamo a convincerli, il finale è sempre lo stesso: escono sorridenti e soddisfatti. A Trastevere non è facile… ma le grandi sfide ci piacciono”.

Controluce è innanzitutto un modo di essere, molto ben definito. In primo luogo, in cucina: qui si mette nel piatto qualcosa di riconoscibile, proponendo una cucina moderna ma intima, distante dai complicati voli pindarici contemporanei che troppo spesso si allontanano dalla genuinità, e distante anche dalle altre insegne trasteverine. Anche la scelta della location è significativa: via della Luce, nel cuore del rione, tra San Francesco a Ripa e Santa Cecilia in Trastevere, è un’affascinante stradina che colpisce per la sua bellezza e tranquillità, lontana dal grande flusso turistico e dal traffico. Un vero secret spot in un angolo insolito di Trastevere dove il tempo sembra essersi fermato.

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