“A Tavola con Mandrarossa”. Si parte da Messina alla scoperta di una Sicilia del vino innovativa e sorprendente

by Valeria Zingale

Ha preso il via dalla città dello Stretto l’iniziativa che Mandrarossa ha avviato sul territorio nazionale per far conoscere la propria storia ad un pubblico sempre più numeroso di professionisti del vino.

La prima nazionale dell’evento enogastronomico 𝐀 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐌𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚𝐫𝐨𝐬𝐬𝐚  si è svolta al Ristorante Toro Nero di Messina da dove è partito  “il viaggio alla scoperta della Sicilia che non ti aspetti”. Si tratta di un’iniziativa avviata sei anni fa in Germania che Mandrarossa porta avanti ancora oggi con successo. La ricetta è semplice ed efficace. Siedono allo stesso tavolo professionisti del vino, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier, giornalisti del territorio prescelto, per condividere un altro sentire che va oltre la semplice degustazione tecnica.

La degustazione è amichevole, conviviale e abbinando cibo e vino l’obiettivo è quello di far ricordare in modo piacevole e più marcato i vini degustati. E così è stato ieri in occasione del pranzo degustazione nel cuore di Messina. I vini Mandrarossa sono riusciti a raccontare una Sicilia inedita che vuole stupire, sperimentare, innovare, trovare una nuova identità.

LA STORIA DI MANDRAROSSA

Mandrarossa nasce nel 1999 dopo un ventennio di studi sui terroir in 5 campi sperimentali nel territorio di Menfi, nella costa sud occidentale dell’isola. Qui i terreni collinari, incorniciati da siepi e macchia mediterranea, guardano il mare e godono delle brezze marine che danno una spiccata identità ai vini. Nel 2000 l’azienda fa il suo ingresso ufficiale nel mercato nazionale e internazionale con le prime sette etichette. Gli studi nel tempo hanno portato ad introdurre nella gamma nuovi vini, alcuni dei quali, unici per il panorama siciliano.

I numeri sono importanti. La comunità è formata da 175 vignaioli che gestiscono 500 ettari di vigneti e se ne prendono cura come fossero un gioiello di famiglia. Si tratta di tante piccole realtà che fanno eccellenza. La vendemmia manuale dura alcuni mesi, si parte a fine luglio  con il Sauvignon Blanc e si finisce a fine ottobre con gli autoctoni siciliani che hanno una maturazione più lenta.

Mandrarossa produce in totale 26 etichette anche se manca pochissimo per la presentazione dell’ultima novità, il rosato  di Calamossa che verrà presentato al Vinitaly 2023.  La produzione complessiva  si aggira sul milione di bottiglie l’anno. L’azienda, partita da Menfi, ha successivamente esteso i suoi orizzonti anche su altri territori particolarmente vocati alla produzione di vino. Nascono così i vini dell’Etna Doc e il primo vino di Mandrarossa della doc Pantelleria, grazie al sistema dell’affitto dei terreni e della produzione in loco. Per produrre i due Etna “ Sentiero delle Gerle” bianco e rosso, Mandrarossa ha selezionato 4 ettari di vitigni autoctoni, carricante e nerello mascalese, nel versante sud est del vulcano, nel territorio di Linguaglossa. Per il passito invece 2 ettari di Moscato d’Alessandria a Pantelleria.

LA DEGUSTAZIONE

Accompagnati e guidati nella degustazione dalla bravissima Roberta Urso, stimata Donna del Vino siciliano, responsabile PR e comunicazione di Mandrarossa e Settesoli e Giovanni Saladino (Pubbliche relazioni), insieme a Federica Muscolino, area manager Sicilia, e Antonio Starrantino, agente per Messina e provincia, il pranzo al Toro Nero è stata un’esperienza piacevolissima per il clima di convivialità che si è instaurato tra i commensali.

Un calice di Calamossa, il vino bianco frizzante di Mandrarossa da uve autoctone a bacca bianca (zibibbo, cataratto e grecanico), che si presta perfettamente per l’aperitivo, ha dato il via alla degustazione. Il mosso di Mandrarossa richiama la brezza marina e il movimento delle onde che si infrangono sugli scogli della Cala della Regina.

Di grande interesse la linea degli Innovativi, con cui l’azienda identifica quei vini che nascono da varietà uniche e straordinarie per il panorama vinicolo siciliano che in blend o in purezza danno vita a espressioni innovative. È sicuramente il caso di Larcéra 100% vermentino da uve biologiche, un vino fresco e avvolgente dai profumi intensi dalla persistente mineralità e sapidità, che si abbina bene a antipasti di pesce e primi con verdure, e di Timperosse petit verdot in purezza dalle eleganti note di frutti rossi, un vino rosso giovane e dalle note vivaci, che con la vendemmia 2016 ha conquistato i 3 bicchieri del Gambero Rosso. Una bellissima espressione della Sicilia che non ti aspetti.

C’è poi la linea delle Storie Ritrovate che nasce con l’obiettivo di produrre vini da uve autoctone siciliane che raccontano la vera essenza dei territori natii. Nancy Rossit, grafica e illustratrice, racconta questa idea attraverso delle coloratissime etichette in cui interpreta i racconti dei protagonisti. Fanno parte di questo gruppo il Bertolino Soprano (grillo 100%) bianco Sicilia doc di grande eleganza, dallo spiccato sentore agrumato e erbaceo, in cui spicca la nota balsamica, Terre del Sommacco, nero d’Avola in purezza, che fa 8 mesi di affinamento in tulipe di cemento e 19 mesi in botti grandi e si caratterizza per il colore rubino intenso e le note di ciliegia, e il passito di Pantelleria Doc Serapias che riporta in etichetta la stilizzazione del fiore tipico dell’isola, l’elegante orchidea dallo stelo lungo che è il simbolo della resilienza.

Tra le espressioni di uno vitigni siciliani più conosciuti nell’isola, abbiamo apprezzato  il Nero d’Avola Sicilia doc 2021 e Cartagho Sicilia doc 2019, il vino icona di Mandrarossa nato nel 2004 che, dopo pochi anni dalla sua nascita, ha conquistato il prestigioso riconoscimento dei 3 bicchieri del Gambero Rosso. Un vino elegante la cui maturazione avviene in barrique per 12 mesi.  La degustazione ha messo in evidenza come ciascun vino sia espressione autentica del territorio. Vini puliti e distintivi di ciascun terroir.

Per accompagnare i vini, il Ristorante Toro Nero ha ideato un menu degustazione a base carne con carpaccio di chianina, tempura di verdure, bocconcini di filetto in doppia cottura in agrodolce, pepato ennese in camicia, arancinetto, controfiletto di scottona ai funghi porcini e dessert.

Il secondo appuntamento con “A tavola con Mandrarossa” per la città di Messina è stato fissato per lunedì 23 gennaio all’enoteca Momenti. Il tour proseguirà poi verso altre destinazioni dell’isola.

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