È stato presentato a Modica “Women Manifesto dinamico delle chef”, una piattaforma digitale in cui assolute protagoniste sono le donne impegnate nell’enogastronomia. Si tratta di un progetto senza scopo di lucro, nato da un’idea dello chef siciliano Peppe Barone, che ha come obiettivo quello di creare una rete internazionale di connessione e condivisione nel mondo della cucina al femminile. Potranno entrare a far parte di Women cuoche di qualsiasi età ed esperienza lavorativa, che hanno voglia di condividere il loro background culinario con le altre partecipanti al gruppo e fare rete.
LA PIATTAFORMA WEB
La piattaforma web https://manifestodellechef.com è accessibile a tutte coloro che si occupano in modo diretto o trasversale di cucina, sarà dunque un luogo virtuale, una tavola rotonda 3.0 fatta dalle donne per le donne, in cui ciascuna potrà apportare il proprio contributo ed esprimere liberamente il proprio pensiero attorno al mondo della cucina senza giudizio e in modo partecipato avendo la possibilità di confrontarsi con tutti gli altri punti di vista.
IL LOGO E LA VESTE GRAFICA
La veste grafica di Woman è stata realizzata dal fotografo di moda Federico Cannata, originario di Modica che ha vissuto tanti anni a Milano e ha lavorato a stretto contatto con importanti designer e stilisti che gli hanno insegnato che prima di realizzare un abito sartoriale va costruito il pensiero che c’è dietro . “Ho scoperto che anche nel food si può applicare lo stesso pensiero – ha spiegato Federico – perché anche in cucina c’è tanta filosofia dietro ad ogni piatto”.
La W di Woman e la M di Manifesto, in un intreccio ideale, rappresentano un luogo aperto che ha dei punti stabiliti ma che è in divenire, per definizione; una rete fisica e ideale di idee condivise; una connessione tra donne ma anche un’esclamazione di felicità, di rivincita, un evviva di chi ce l’ha fatta ed è felice di condividere questa esperienza con le altre donne. I colori contrapposti rosa e giallo sono stati scelti e pensati come unione tra le differenze e messaggio di integrazione.
LE CHEF CHE HANNO ADERITO PER PRIME
Le prime chef che hanno aderito al Manifesto sono Bianca Celano del ristorante Habitat Boutique di Catania, Francesca Barone de La Fattoria delle Torri di Modica, Gaia Campisi del ristorante Antica Filanda di Caprileone, Tiziana Francofonte de l’Aja Mola di Palermo, Lucia Tellone, che sta lavorando per aprire un suo ristorante in Abruzzo, e Serena Urzi del Caffé Pasticceria Ernesto di Catania.
Nella conferenza stampa di presentazione del manifesto dinamico, le sei chef hanno spiegato di voler condividere con più persone possibile la loro visione di cucina. In particolare, Francesca Barone ha spiegato che si tratta di una condivisione di idee e allo stesso tempo di un imput che si può dare alle giovani cuoche che si avvicinano a questo mestiere, spesso discriminante per le donne. “Non una manifesto fisso – ha spiegato Peppe Barone – ma dinamico perché ciascuna donna che entrerà a farne parte, apporterà il suo contributo, alla pari con il resto del gruppo”.
“Per me cucinare è un po’ come donarsi” – ha aggiunto Bianca Celano che da anni porta avanti una visione di cucina al femminile, non femminista, con altre colleghe del calibro di Isa Mazzocchi e Cristina Bowerman, alle quali è legata da un bel rapporto di stima e amicizia. “Vogliamo dimostrare – ha aggiunto la chef catanese – che in cucina la donna non è il sesso debole. Da 12 anni ormai ho scelto questo lavoro, ho sgomitato per arrivare dove sono e dico alle ragazze di credere nei loro sogni e portare la loro storia nei piatti”.
Cresciuta in una cucina tutta la femminile, Gaia Campisi ha portato nel manifesto la sua esperienza, quella di una giovane ragazza cresciuta con la cucina della nonna, della mamma e delle zie che ha imparato ad amare quel lavoro e oggi porta avanti con orgoglio la tradizione familiare dell’Antica Filanda.
Esperienza totalmente diversa per Serena Urzì che ha dovuto sgomitare per inserirsi in un mondo a prevalenza maschile, come quello della gelateria. “Sono stata sottovalutata, hanno pensato che lo facevo per capriccio – ha spiegato la chef glacier – adesso tocca a me aiutare le donne e farle avvicinare a questa nobile arte”.
Tiziana Francoforte nel suo intervento ha sottolineato la voglia di trasmettere alle altre ragazze il suo amore per la professione e i suoi valori in cucina, come quello del rispetto della materia prima e della stagionalità.
“Viviamo in un’epoca in cui – ha aggiunto Lucia Tellone – servono esempi giusti e positivi. Ho sempre cercato nella mia vita di aprire strade dove non sembravano esserci, come nel caso dell’esperienza al Forno San Marco dove insegno a fare il pane a grandi e bambini. Da questa esperienza ne usciremo tutte più sicure, convinte e arricchite”.
I PRINCIPI FONDANTI DEL MANIFESTO
I principi fondanti del movimento sono l’apertura nei confronti delle altre donne, ma anche la disponibilità allo scambio di esperienze concrete sul campo che possono arricchire e ispirare.
LA MISSION DI WOMEN
Ad ogni chef che aderirà al Manifesto verrà chiesto di esprimere la propria idea e il proprio modo di intendere la cucina, sia come ispirazione, ma anche come preparazione/presentazione dei piatti. L’insieme di pensieri e valori che verranno condivisi sarà la base fondante di un Manifesto dinamico, quindi sempre in costante aggiornamento, che possa essere di stimolo alle nuove generazioni di cuoche e incentivare un senso comune.
LA CENA A 12 MANI DELLE LADY CHEF
Le sei chef hanno cucinato insieme in occasione dell’evento di lancio del manifesto dinamico. Ad aprire la cena tutta al femminile che si è svolta il 16 giugno presso il Boutique Hotel di Modica ci ha pensato Bianca Celano che, in perfetta sintonia con la stagione, ha preparato un freschissimo crudo di aguglia imperiale servito con acqua di pomodoro costoluto verde e basilico e fragole in salamoia.
La chef Gaia Campisi, seconda generazione delle cuoche dell’Antica Filanda, si è messa alla prova con una rivisitazione della focaccia messinese, servita al piatto. La chef palermitana Tiziana Francoforte ha dato prova della sua cucina zero sprechi, utilizzando per la sua pasta fresca tutte le parti del pesce. I suoi ravioli ripieni di testa mupa, con fegato di pesce, piselli e fondo bruno di pesce erano pura espressione del mare. La chef Francesca Barone, figlia d’arte di Peppe Barone, ideatore del Manifesto, ha espresso il suo concetto di cucina vegetale e territoriale con una interessante melanzana servita con carrubo modicano, menta e sesamo. Ad accompagnare la cena i lievitati preparati dalla chef abruzzese Lucia Tellone. Eccezionale il suo pane di grani antichi siciliani e lievito madre. Alla chef glacier Serena Urzì è toccato chiudere in dolcezza la serata con il suo gelato al pistacchio e al fiordilatte con infusione di limone e salsa alle fragoline di bosco. Ad accompagnare la cena i vini Palmaree extra dry rosato di Gorghi Tondi, il Catarratto 2022 di Luna Sicana e il bianco Alize 2020 di Therasa Eccher.
GLI OBIETTIVI FUTURI
L’obiettivo, dopo questa prima edizione a Modica, sarà quello di riprodurre il format in quelli che saranno dei veri e propri tour gastronomici che toccheranno le principali città italiane ed europee e che vorrebbero coinvolgere diverse chef di tutto il mondo e permettere loro di presentare la loro idea di cucina e i loro piatti.