Giardini del Fuenti è l’isola che non c’è. Per l’unicità e la peculiarità di un concept irripetibile, per la conformazione straordinaria della natura che lo ospita, per l’originalità della proposta che lo definisce e per una storia intensa, costellata di fatti e persone che ne hanno determinato un’anima così distintiva. Un angolo di mondo di proprietà della famiglia De Flammineis, adagiato tra gli scorci della Costiera Amalfitana. Viste incantevoli, servizi esclusivi e outlet diversificati, a definire una proposta di autentica ospitalità. Un imponente progetto di recupero paesaggistico e architettonico ha scritto l’inizio di un capitolo nuovo per questo contesto unico di cui Alessandra e Pier Luigi De Flammineis sono il motore propulsore, attraverso una visione che rispetta le origini e volge lo sguardo al presente e al futuro, nel perimetro di un eco-sistema ambientale e umano da riscoprire, preservare e rilanciare.
La storia è nella sua essenza un intreccio di eventi e persone, che lega il tempo, i fatti e chi di essi è protagonista. Una declinazione che trova perfetta rispondenza nei Giardini del Fuenti, in un divenire che non può prescindere dalla famiglia che ne ha scritto e continua a scriverne l’evoluzione. Un intersecarsi di generazioni per cui questa montagna è stata casa, attraversata da tempeste furiose e da calde giornate di sole, ma sempre punto di riferimento da cui partire, in un senso di appartenenza radicato e profondo. Dall’esperienza del passato nasce la volontà di guardare al futuro, nei nuovi volti che rappresentano i Giardini, Alessandra e Pier Luigi De Flammineis, investendo ogni singolo giorno sulla valorizzazione e promozione del territorio, con un forte senso di rispetto verso ciò la natura ha donato. Ambiente prezioso, che porta i tratti di un impianto valoriale solido, pilastro di un progetto di recupero virtuoso quanto contemporaneo. La famiglia è protagonista assoluta nella narrazione di un luogo che pulsa di un vissuto tutt’altro che semplice e che è emblema di tenacia e forza. Una storia che parte da lontano, tre le generazioni che l’hanno vissuta sulla propria pelle, in un percorso complesso che ha condotto allo slancio che oggi anima il progetto, celebrato da un’impresa titanica.

In principio l’acquisto della parte di montagna che ospita oggi Giardini e la costruzione di un albergo di dimensioni gigantesche da parte di Orfeo Mazzitelli, nonno di Alessandra, Margherita e Pier Luigi, alla fine degli anni ’70 (struttura discussa e osteggiata per questioni legate all’impatto ambientale dell’opera edilizia). Poi la lunga e drammatica vicenda giudiziaria che segue la morte di Orfeo e che segna in maniera importante la vita della famiglia. Il sequestro dell’immobile, l’estenuante battaglia legale. Un percorso ad ostacoli, doloroso, che si conclude nel 1999, anno in cui l’albergo viene abbattuto, in una demolizione che non mette la parola fine, ma sancisce l’inizio di una nuova era attraverso una virtuosa riqualifica ambientale. Ponte tra passato e futuro, emblema di una visione contemporanea pur ancorata alle radici. Driver indiscusso del progetto di recupero e riqualificazione è Maria Teresa Mazzitelli, mamma di Alessandra, Margherita e Pier Luigi. Donna tenace, solida, determinata e intelligente, oltre che architetto di grande competenza e professionalità. Un progetto lungo e complesso, rallentato da continui fermi e situazioni legali che si protraggono fino al 2017. È proprio allora che Alessandra e Pier Luigi, entrambi all’estero fino a quel momento (la prima in Svizzera a seguire un hotel di famiglia e il secondo impegnato in un progetto in Arabia Saudita), decidono di tornare a casa e di occuparsi attivamente di Giardini, diventando motore di un nuovo corso. Mai stati in prima linea, ma con ben scritte nel DNA tutte le battaglie affrontate, le difficoltà e l’inattaccabile forza che da sempre ha contraddistinto la discendenza.
Caratteristiche differenti, più visionario lui e più concreta e operativa lei, si completano nel sogno comune di portare avanti con orgoglio l’eredità morale e materiale della famiglia. Nel 2018 prendono in mano le redini della situazione, riadattando il progetto alle nuove esigenze di uno scenario generale mutato in oltre un decennio, senza perdere presupposti e valori fondanti dell’opera di recupero originaria, ma intercettando una serie di necessità economiche utili a sostenere l’impresa. Ecco come nasce Giardini del Fuenti nell’attuale veste. La realtà si compone oggi di tante anime. Il ristorante gourmet Volta del Fuenti, insignito di una stella con la Guida Michelin Italia 2025, capitanato dallo chef Michele De Blasio.

Il Limoneto Bar, una terrazza resa preziosa dai gialli gioelli della Costiera. Il Giardino, luogo ideale per celebrazioni speciali. L’Arena, uno spazio multifunzione dedicato a spettacoli di vario genere e ad ospitare eventi dal respiro internazionale. Riva del Fuenti, esclusivo beach club con annesso il delizioso Riva Restaurant. E il Caveau del Fuenti, elegante Lounge Bar che diventa Caveau Open Air nella versione “in esterno” della stagione 2025.

Ad oggi fratello e sorella incarnano le due anime di un progetto che attinge dal passato, attraverso la grande tradizione locale dedicata all’ospitalità, e interpreta il presente in maniera sostenibile guardando al futuro di un luogo e delle persone che qui vivono e lavorano. Accanto ad Alessandra e Pier Luigi, anche Margherita De Flammineis, sorella minore e oggi impegnata ad ultimare gli studi universitari. Una nuova generazione che non si è voltata dall’altra parte, verso strade sicuramente più semplici, ma che ha saputo con coraggio e determinazione portare avanti l’eredità della propria famiglia, nella volontà di segnare un nuovo inizio per questo luogo così rilevante da un punto di vista affettivo. Le scelte di ogni giorno mirano a declinare Giardini del Fuenti come punto di riferimento della parte più autentica della Costiera Amalfitana, distante dai clamori mondani ma più affine all’anima di un territorio verace e naturalisticamente straordinario. Una struttura che oggi si erge lieve, perfettamente integrata nell’ambiente che la ospita, con un’attenzione particolare al rispetto di un prezioso eco-sistema, nella sua accezione più ampia e diversificata. Un giardino pensile, sospeso tra terra e mare, a raccontare la vibrante storia di una rinascita.