Storie di successo: l’enologa Serena Gusmeri alla direzione della Cantina Vecchie terre di Montefili  

by Valeria Zingale
 L’enologa bresciana Serena Gusmeri, ha sempre avuto una profonda connessione con la natura. Cresciuta in campagna, ha trascorso la sua infanzia coltivando un orto e prendendosi cura delle galline nel cortile di casa. “La natura è sempre stata nella mia anima”, racconta Serena, “vivere con essa e fare cose con le mie mani mi ha sempre resa felice.”
La sua passione per la viticoltura l’ha portata a studiare a Verona e a completare la magistrale a Milano, con una parentesi di ricerca tesistica in Australia. Dopo gli studi Serena trascorre degli anni in Franciacorta e in Campania, due esperienze che le hanno permesso di apprendere che ogni vigneto è unico e plasmato dall’ecosistema circostante.


Entrata a far parte di Vecchie Terre di Montefili nel 2015, Serena diventa da subito il cuore pulsante della cantina. La sua filosofia enologica si basa sulla comprensione e il rispetto delle singole parcelle di terra, dove il terreno, l’esposizione e la storia influenzano il carattere delle uve. In cantina, privilegia fermentazioni spontanee e lunghi invecchiamenti in botti di media-grandi dimensioni per permettere al vino di esprimere appieno le caratteristiche del terroir. Serena crede che il ruolo dell’enologo sia quello di facilitare il percorso naturale dall’uva al vino. Il suo approccio rispettoso nei confronti della natura, le sue scelte e la sua dedizione hanno contribuito al successo di Montefili, segnando una nuova fase nella produzione di vini straordinari. Dal Chianti Classico ai cru come Anfiteatro e Bruno di Rocca, ogni bottiglia racconta una storia diversa, che riflette la dedizione di Serena a valorizzare la genuinità del territorio toscano.   In un mondo vinicolo intriso di tradizione e storia, l’enologa Serena Gusmeri è riuscita nell’intento di trasformare un’azienda tra le vigne toscane sino a farla divenire una tra le più dinamiche realtà del panorama vitivinicolo italiano, apprezzata oggi anche a livello internazionale. 

“Nessun vigneto può mai essere uguale a un altro” sottolinea Gusmeri, “la ricchezza dei vitigni autoctoni in Italia dipende dall’ecosistema e dall’ambiente in cui possono esprimersi al meglio e volevo uve che fossero veramente rappresentative di ogni vendemmia, senza manipolazioni”, afferma Serena.

Il destino l’ha portata a unirsi a Vecchie Terre di Montefili , un progetto nato da incontri significativi con Nicola, Frank e Tom, tre amici imprenditori americani innamorati della Toscana. La prima visita all’azienda Vecchie Terre di Montefili fu stata una rivelazione per Serena che, camminando tra le vigne, comprese subito che questo era il luogo in cui voleva vivere e lavorare.


Fin dall’inizio, Serena si è professionalmente completamente immersa nel contesto ambientale e aziendale di Vecchie Terre di Montefili, con l’obiettivo di esprimerne l’essenza, forte del pensiero che ogni singolo angolo di terra è un mondo a sé, con esigenze e una storia uniche. E così, in vigneto, la scelta di trattare ogni singola ettaro come un vino a sé e, in cantina, fermentazioni spontanee e lunghi invecchiamenti in botti di medie e grandi dimensioni, sono divenute la chiave per percepire l’anima Vecchie Terre di Montefili in ogni singola bottiglia. Quando il frutto è buono, infatti, il ruolo dell’enologo in cantina è solo quello di facilitare delicatamente il viaggio dalle uve al vino.
Dal Chianti Classico, fino ai Super Tuscan Anfiteatro e Bruno di Rocca, ogni bottiglia racconta una storia diversa, con scelte specifiche per permettere a ogni annata di esprimersi. “Sono convinta che il vero segreto del vino risieda nel rispetto della terra e nell’ascolto attento delle viti. Vecchie Terre di Montefili è un luogo unico che ho la fortuna di poter esprimere in ogni singola bottiglia”.

Con sensibilità e capacità, l’enologa guida Vecchie Terre di Montefili verso nuove vette. La prima vendemmia è stata acclamata dalla critica, segnando l’ascesa di Vecchie Terre di Montefili nel panorama vitivinicolo della denominazione Chianti Classico. “Nel nostro piccolo sapremo raccontare una storia bella del Chianti Classico e del Sangiovese, rispettosa e dalle radici solide. Abbiamo fatto tanto in poco tempo, abbiamo concentrato le nostre energie sulla sostenibilità e sulla conoscenza di ogni singola vigna per esprimere quello che madre natura ci ha donato in termini di diversità di suoli, altitudine ed equilibrio. La strada è stata tracciata e proseguiremo su questa con convinzione”.
Nel futuro di Vecchie Terre di Montefili vi sono alcuni progetti ambiziosi. Oltre al Sangiovese, nel 2024 troveranno spazio vitigni meno conosciuti, come il Ciliegiolo, e verrà presentata una nuova etichetta che incarna l’identità della filosofia produttiva dell’azienda.

La leadership femminile dell’enologa, oggi a capo di un team internazionale, è caratterizzata dall’equilibrio tra intelligenza, competenza e capacità di ascolto e alle giovani aspiranti a una carriera simile, Serena Gusmeri consiglia: “abbiate la voglia di partire, di confrontarvi, di chiedere e di fare. Ogni cambiamento è una crescita, ho imparato tanto dagli altri e mi sono messa in gioco vivendo il mio essere donna con assoluta serenità. Per me la parola sfida è collegata alla vigna, alle condizioni meteo, ai tanti aspetti che il mio lavoro mi pone davanti, mai alle persone.”     Vecchie Terre di Montefili
Vecchie Terre di Montefili si colloca sulla cima della collina panoramica Monte Fili, di origini antichissime e da cui prende il nome. Si estende per una superficie vitata di 12,5 ettari nel comune di Greve in Chianti, al confine delle UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) del Chianti Classico di Panzano e Montefioralle e, da oltre 20 anni, fa parte del primo distretto biologico (Panzano).

In questo luogo dove la storia, la natura e la tradizione enologica si intrecciano da sempre, è iniziata l’avventura straordinaria che ha unito il destino di tre amici statunitensi appassionati dell’Italia, Nicola Marzovilla, Frank Bynum e Tom Peck Jr., e quello dell’esperta enologa Serena Gusmeri. Dalla loro passione per il microcosmo di Montefili, i suoi panorami, i suoi vigneti e dal loro rispetto per la natura, nascono prodotti di eccellenza, premiati e riconosciuti a livello internazionale, che raccontano del cuore del Chianti Classico e del territorio toscano.
Risale all’anno 1975 il primo vigneto di Sangiovese nominato “Anfiteatro”, al quale seguono ulteriori impianti grazie alla nuova proprietà e ad un approccio attento, innovativo e sostenibile alla produzione dell’enologa, agronoma bresciana a capo dell’azienda.  

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