Raffaele Caruso firma una cocktail experience d’eccellenza al Signum di Salina

by Redazione

È partita a Salina la stagione dell’Hotel Signum  della famiglia Caruso. Questi ultimi giorni di primavera segnano il periodo ideale per assaporare l’isola nella sua autenticità più vera e godersi aperitivi in terrazza, in un viaggio alla scoperta dell’universo Signum che si declina in orizzonti sconfinati, panorami sorprendenti, profumi e suoni di un paesaggio incontaminato. Alla guida del Signum Bar, Raffaele Caruso, che conduce i giochi con un’offerta dinamica e in evoluzione, rinvigorita dall’introduzione di bevande fermentate e cocktail no alcol, con tanto territorio nel bicchiere. Aperto sette giorni su sette, dalla tarda mattinata fino a tarda sera, per definire il gusto di ogni momento della giornata.

Raffaele Caruso racconta Salina nei suoi cocktail, attraverso gesti e rimandi che svelano un prezioso patrimonio valoriale. I profumi. La terra e il mare. I tratti sono quelli di una miscelazione identitaria, che narra l’isola senza mancare di accontentare le richieste orientate sui classici. Sono incursioni che aggiungono alle basi quell’ingrediente che personalizza il drink e lo contestualizza al territorio. Una carta ristretta nella proposta, ma sempre più distintiva e focalizzata.

Raffaele Caruso

Classe 1981, Raffaele porta scritta Salina nel suo DNA, anche se nasce a Torino, a seguito del trasferimento dei genitori nella capitale sabauda. Nel 2019 si sposa e si trasferisce definitivamente a Salina. Comincia per gioco a fare questo lavoro, da ragazzo, per poi veder crescere una grande passione che si trasforma nel tempo in professione. La sua presenza nel ruolo di bar manager al banco del Signum inizia nel 2010. Il suo è stato un percorso in divenire, che lo ha portato a sviluppare una carta a fuoco e di forte personalità, studiando, facendo ricerca e viaggiando per i cocktail bar più significativi (New York, Londra, Barcellona). In un approccio intelligente e determinato, che ha saputo guardare lontano per tornare a far battere il cuore a casa. Ha viaggiato, consolidato conoscenze e tecniche, ma il suo bagaglio emozionale rimane la memoria, interpretata in chiave contemporanea e radice da cui attingere ogni ispirazione. Salina nel bicchiere. Profumi e rimandi, in un sorso dall’allure mediterranea Il territorio rimane il “mercato” di approvvigionamento di Raffaele Caruso, attraverso gli elementi che lo caratterizzano. Il cappero, il finocchietto, il rosmarino, le erbe che crescono nel giardino del Signum. La sfida è portarlo nel bicchiere, in tutta la complessità che la natura offre.

Ecco perché nell’ultima carta non ha contemplato solo il frutto del cappero (simbolo indiscusso dell’isola) ma anche le foglie, in un utilizzo di tutta la pianta nelle sue infinite sfumature. Il cappero è esplorato in due drink distinti. Le foglie di cappero sono utilizzate per creare un cordial, che funge da ingrediente comune per entrambe le proposte. Il Capparis-Margarita (dal nome latino della pianta del cappero) ha una base Mezcal Espadin-Joven (per la nota affumicata), lime e cordial alle foglie di cappero. E il Sa-lima, nato per caso per festeggiare una coppia di sposi. Il desiderio era quello di rappresentare l’isola di Salina e il Perù, per evocare un loro viaggio del cuore. Pisco Alcholado infuso al peperoncino, lime, cordial alle foglie di cappero. Speziato e piccante, con l’insolente nota acida del lime. Un gioco anche nel nome che diverte e porta la mente a viaggiare tra mondi così lontani ma accomunati da un’anima forte. Sono creazioni che attingono da una storia scritta in profumi e sapori che gli appartengono nel profondo.

Fermentati e analcolici. La naturalezza degli ingredienti al servizio di un contemporaneo sentire La carta 2025 accoglie una proposta più strutturata per i drink analcolici, in ascolto ad una richiesta e tendenza sempre più consolidata e attuale. Nasce il Green Leaves. Cordial al cetriolo, Gin no alcol, sciroppo di zenzero, foglie di limone e soda. Un sorso fresco, estivo e con il tratto distintivo della foglia di agrume. E Magma Sour, dai sentori fruttati, così chiamato per via del suo colore lavico. Shrub di lamponi, Gin no alcol, limone, foamer. Lo shrub è una preparazione realizzata con aceto di mele, frutta e zucchero, una tecnica antica, a garantire una maggior conservabilità. Nuovo inserimento sono le bevande fermentate, alternative, a bassa gradazione alcolica ottenute dalla fermentazione della frutta, utilizzabili sia da sole che per creare cocktail. Si basano su un processo spontaneo che parte dal frutto stesso e che si presta a creare diverse combinazioni, aromatizzando i frutti con fiori ed erbe officinali. Oggi, per esempio, in carta il “vino” di Limone e Sambuco. Il tempo diventa un elemento determinante, un vero e proprio ingrediente di queste preparazioni, che offrono l’opportunità di destagionalizzare i cocktail. Come per il Sicilian Daiquiri, realizzato con shrub di agrumi, quelli che colorano Salina durante i mesi invernali. E per finire, la drink list include proposte con descrizioni generiche degli ingredienti, lasciando aperta la porta alla stagionalità delle materie prime fresche e a una maggior libertà creativa. In accompagnamento ai cocktail sono previsti snack di vario genere, taglieri di salumi e formaggi.

A breve l’offerta aperitivo verrà ampliata con proposte di tapas e finger food specificamente pensate per l’abbinamento con i drink, curate da Martina Caruso. Il pairing tra cocktail e piatti è già in uso da qualche anno al Signum, sia in accostamento ai piatti del bistrot che a quelli del ristorante stellato, incontrando oggi una tendenza sempre più richiesta, divertente e inusuale di accompagnare l’esperienza gastronomica. Un approccio che Raffaele Caruso desidera rendere sempre più strutturato.

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