A Golferenzo (PV), uno dei Borghi più Belli d’Italia, nelle colline dell’Oltrepò Pavese, si trova il Borgo dei Gatti, il primo albergo diffuso della Lombardia. Il progetto è nato dal desiderio del founder Luigi Brega di ridare vita al luogo in cui ha trascorso la sua infanzia. Sono due i ristoranti che sono stati riaperti nella stagione estiva: La Corte e La Butega. Con la guida dell’advisor F&B del Borgo dei Gatti Salvatore Iandolino, le due realtà rinascono con in comune un nuovo, giovane ed esperto executive chef, Michaël Aldibek, il quale, dopo aver fatto esperienze in giro per il mondo, ha deciso di tornare alle origini per servire la sua idea di cucina in un ambiente esclusivo, a diretto contatto con la natura. Le due proposte enogastronomiche si inseriscono in un più ampio e completo contesto ristorativo, composto anche da L’Olmo, ristorante con forno a legna e, da settembre, dal ristorante gastronomico Lust Arìa. Il risultato? Quattro outlet complementari tra loro, in grado di soddisfare le esigenze del pubblico a qualsiasi ora del giorno.
“La speranza di tornare a percepire la vita nelle strade di Golferenzo era fortissima e pazientemente, mattone dopo mattone, siamo riusciti a ricreare l’atmosfera di un tempo. Oltre alla ricettività, una parte importante dell’anima del borgo è per noi la proposta enogastronomica. Con la riapertura de La Corte, un bistrot contemporaneo, e de La Butega, un tempo il cuore pulsante del paese, il borgo rinasce in una nuova veste, più allegra e conviviale” racconta il proprietario Luigi Brega.
“Dopo otto anni e mezzo sentivo il bisogno di ritornare a casa, per condividere tutto ciò che ho avuto la fortuna di vedere e imparare in giro per il mondo. Copenaghen, Madrid, Barcellona, Parigi e tante altre città sono state la mia casa, ma l’emozione che mi riporta a Golferenzo è diversa” ha dichiarato lo chef Michaël Aldibek.

La Corte
Guidata da Michaël Aldibek, La Corte è un’insegna conviviale, in cui i piatti della tradizione vengono preparati con materie prime provenienti dall’orto del borgo e ispirati da influenze internazionali e contemporanee. Tra le portate del menu spiccano il Saam di tartare di Fassona, sauce moutarde e Parmigiano 40 mesi servita con lattuga baby dell’orto, le Ruote pazze BenedettoCavalieri con crema di zucchine e menta dell’orto, aria di gambero, limone salato e gambero rosso, e la Zuppetta di fragole con fragoline di bosco dell’orto, cotte al barbecue e crude, olio di limone, verbena, fiordaliso, gelato alla vaniglia fatto in casa e consommé arricchito con il Moscato Bargnif.
In accompagnamento ai piatti, spazio alla carta vini del sommelier Alessio Cascianelli, composta da etichette in grado di raccontare non solo un territorio, ma anche i produttori che lo abitano. Piccole realtà sostenibili, che lavorano rispettando il contesto ambientale e sociale che li circonda. A partire dall’Oltrepò Pavese, territorio rappresentato da Metodo Classico, anche in versione rosé, bianchi (come Pinot Nero e Riesling) e rossi (tra cui Bonarda e Barbera). Accanto a queste cantine indipendenti, sono protagonisti i grandi nomi del panorama enologico.
L’offerta beverage de La Corte si compone anche di una ristretta carta di signature cocktail, come il Corte Spicy Margarita, con tequila, arancia, lime, tajín, e classici della miscelazione, come Negroni, Mai Thai e Boulevardier.
Il locale è aperto tutte le sere dal giovedì al lunedì, a pranzo nel weekend.

La Butega
La Butega è il punto di riferimento per chi è in cerca dei sapori del territorio e della semplicità. La carta è frutto delle ricette di Denisa Daka, chef dell’Olmo, e Michaël Aldibek e spazia tra Vitello tonnato, Salmone marinato con bacche rosa e finocchietto, Salumi e formaggi accompagnati da miele e confetture. Tutte le proposte sono pensate per una pausa veloce, da gustare, prima di riprendere la visita all’interno del borgo. Oltre a un’offerta alla carta, a La Butega si viene per acquistare il pane, di produzione propria, e materie prime locali prodotte da agricoltori e casari.
“La Butega è la memoria storica di questo borgo: una bottega dove si veniva per comprare pane e latte. Oggi intendiamo riproporre la stessa proposta di un tempo, offrendo una selezione di ingredienti locali, quali il latte e gli yogurt freschi della latteria Pievetta o le uova della panetteria Saviotti” chiosa Luigi Brega.
Il locale è aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 18:00, chiuso il mercoledì.
Gusto, benessere e relax
Oltre all’offerta enogastronomica, il Borgo dei Gatti dispone di setteCà e due Ville, distribuite fra le vie. Ognuna è unica e differente dalle altre, sia nello stile architettonico che negli arredi. Ad arricchire l’esperienza, curata dall’hotel general manager Paola Calonghi, una colazione che è il miglior risveglio che si possa desiderare. Ogni mattina, davanti alla porta di ognuna delle case, viene portato un cesto in vimini, al suo interno una meravigliosa colazione casalinga, con sfogliati freschi, pane, burro, uova e confetture locali.
Completa la proposta del Borgo dei Gatti la SPA Adàsi (dal dialetto “piano”, “rallenta”), curata dalla SPA & wellness specialist Alessandra Covi. Un’area benessere immersa tra colline e vigneti, dedicata al relax con bagni di vapore, saune, vasche idromassaggio, giardino benessere e rituali a disposizione degli ospiti dell’albergo diffuso.
Il Borgo dei Gatti è una sosta dove riscoprire la tranquillità e l’armonia, meta ideale di un turismo lento, ma anche sportivo (i ciclisti possono infatti trovare lungo le vie del borgo quattro punti acqua gratuiti ai quali rifornirsi, inseriti nell’app Refill Italia).
È una storia di radici, di ritorni e di rinascita. Un luogo dove la vita torna a scorrere tra i vicoli del Borgo, come se nulla fosse mai cambiato, come se il tempo si fosse fermato, come se il sogno d’infanzia di un ragazzo, si fosse finalmente realizzato.