Il 27 marzo, presso l’hotel Royal di via Tommaso Cannizzaro, prenderà il via a Messina il primo corso AIS per sommelier della birra organizzato dalla delegazione di Taormina, guidata dal delegato Gioele Micali. Saranno nove le lezioni teoriche e pratiche che tratteranno diversi argomenti. Si comincia con lo studio delle materie prime, delle tecniche di produzione della birra e della scheda di degustazione, seguiranno approfondimenti sulle birre prodotte in Belgio, Germania, Repubblica Ceca, UK e Usa. Si ritornerà in Italia con lo studio della legislazione italiana, ci sarà la visita in un birrificio per toccare con mano una delle realtà siciliane di produzione della birra. Infine il corso si concluderà con una lezione con cenni di abbinamento e il test di autovalutazione del futuro sommelier. Saranno ben 35 le birre che si degusteranno durante gli incontri formativi che si concluderanno a maggio 2025. Il corso dedicato alla scoperta di questo straordinario universo brassicolo è stato presentato il 31 gennaio scorso dal responsabile eventi di AIS, Gioele Micali, di concerto con il sommelier della birra Giuseppe Visalli (che sarà il referente riguardo alle iscrizioni e al progetto a Messina) e con il docente Leonardo Taddei, referente del progetto nazionale della birra di AIS Italia.
Per info sul corso contattare il seguente numero 393.9980254 o inviare un’email a taormina@aissicilia.com
La masterclass sulla birra
Leonardo Taddei, giunto a Messina per presentare il corso, ha condotto un’interessante masterclass sulla birra rivolta ai futuri sommelier e a numerosi appassionati. In degustazione 9 birre, nazionali ed estere, dalle Lager alle Stout, dalle Ipa alle Trappiste. In degustazione anche qualche siciliana! Non tutti sanno che in Sicilia si contano ben 114 birrifici artigianali!
Il fenomeno della birra artigianale ha una data precisa, il 1996, quando nasce il movimento che ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione della cultura e dei consumi della birra nel Paese, fino ad arrivare all’istituzione della denominazione di legge di birra artigianale nel 2016.
“Fare la birra è ancora più complicato che fare vino – ha affermato il docente – e spesso i sommelier trascurano questo settore, dimenticando che la birra è una bevanda molto amata e consumata che si produce e si beve in tutto il mondo”.
Tanti stili, infinite birre. La masterclass ha preso il via così… la birra può essere bionda, rossa, nera, rosa, verde. Secca, abboccata, dolce oppure leggermente amara fino ad amarissima. E ancora piatta, acidula, acida, sciapita, saporita o addirittura salata, più o meno frizzante o decisa.
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Le birre in degustazione
Si è partiti da una Pilsner lager, simbolo dell’italianità nel mondo ovvero la Nastro Azzurro Peroni, birra a bassa fermentazione, fragrante (che ti riporta al pane, al fondo della pizza). Prodotta sin dal 1963.
A seguire Tarì Hell, birra a bassa fermentazione del birrificio modicano nato nel 2010 che adotta lo stile Helles che si riferisce alle tradizionali lager tedesche e che risulta al palato di grande equilibrio tra malti e luppolatura e note di lievito.
Franziskaner weiss beer, una gloriosa birra tedesca fondata nel 1363 che utilizza frumento naturale, nota per la sua rigogliosa schiuma bianca e i profumi articolati. La prima birra ad alta fermentazione in degustazione nella masterclass ha sentori di agrumi e frutti tropicali e una leggera speziatura.
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Hoegaarden, stile blanche/wit, la regina elle bianche, prodotta in Belgio, presenta una spiccata nota citrica di agrumi e profumi che riportano al coriandolo. Le spezie fanno il loro lavoro e addolciscono l’amaro di queste birre.
Si torna in Sicilia con Epica, birrificio artigianale fondato a Sinagra, in provincia di Messina, da tre giovani. La Eolo (in stile Pale Ale), proprio dell’UK, utilizza il lievito ad alta fermentazione e malti chiari. Si presenta al naso complessa, spiccano note floreali, un frutto differente dai precedenti e anche del vegetale. Incredibile persistenza.
BrewDog stile India Pale Ale (modern Ipa) di un giovane birrificio scozzese, ha l’indice IBU decisamente più alto e sale l’amaro. Birra nata nel 2007, priva di conservanti e additivi che presenta note biscottate e dal finale secco e amaricante. Vengono impiegati luppoli neozelandesi e ha un bouquet ricco al naso. Al palato… sentori di agrumi e passion fruit.
Guiness (stile Stout) è la birra scura più famosa al mondo, che utilizza luppoli americani e australiani e presenta un indice IBU del 45%. Viene prodotta con percentuali variabili di malto e orzo tostati che ci donano note di caffè shakerato prive di zucchero.
Il birrificio dal 1931 in Belgio produce la birra trappista (c’è ancora il monastero dove si produce tutt’oggi la birra) che si presenta complessa, subisce 3 fermentazioni , al naso è come poche… Riscontriamo note amaricanti che non dipendono dal luppolo, nota evidente di rabarbaro e grande persistenza.
In fondo al nostro viaggio una fruit beer come la belga Lindemans, Kriek che presenta con un colore rosso deciso, pieno di riflessi arancioni, dalla schiuma rosa, sottile e di media persistenza. Sentori di lampone e amarene, oltre alle mandorle. Si avverte anche una leggera nota di lievito, marzapane e limone. Un’acidità invitante.