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Visionary Places. Il ristorante più visionario d’Italia è Luminist a Napoli . L’iniziativa ha premiato il talento dentro un museo, il saper fare in cucina e l’ intrecciarsi di arte e bellezza in un luogo. Luminist trionfa alla premiazione della prima edizione di Visionary Places 2024, il premio ideato da Gambero Rosso, Artribune e Feudi San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino. Il Luminist di via Toledo, con la caffetteria bistrot al piano terra, il fine dining 177 Toledo e il cocktail bar Anthill, un organismo multiforme orchestrato da Giuseppe Iannotti, cuoco e patron del ristorante Krèsios di Telese Terme – è stato premiato come esempio di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica. Durante la premiazione – che si è tenuta il 4 giugno scorso proprio nelle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo, che ospita il Luminist – è stato evidenziato il concetto di valore. Il premio, che mette insieme il rapporto tra arte, architettura e gastronomia, celebra l’eccellenza e la capacità imprenditoriale nell’offrire un’esperienza gastronomica di altissimo livello, capace di coniugare arte, innovazione, design, responsabilità sociale e ambientale. I dieci premiati sono stati selezionati da un comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo – Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli. Secondo il comitato scientifico, le proposte più visionarie hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy. |
I 10 RISTORANTI PREMIATI La medaglia d’oro è andata a Luminist, un brillante esempio di ristoro museale all’interno delle Gallerie d’Italia di Napoli. Il progetto delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo avanza a passo di carica mettendo sempre più a fuoco il rapporto tra arte, architettura, gastronomia. La sede di via Toledo, negli spazi della storica sede del Banco di Napoli, restaurati e ripensati da Michele De Lucchi, ne è forse l’esempio più compiuto,. La vetta del secondo posto la conquista il SanBrite di Cortina d’Ampezzo, ammiraglia di un organismo gastronomico che include anche allevamento e caseificio. Medaglia di bronzo per IO Luigi Taglienti di Piacenza, nato in sinergia con la galleria d’arte e design Volumnia che ha restituito alla città una preziosa chiesa sconsacrata. A pari merito seguono: AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ) Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano Il Sale di San Vincenzo (LI) Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI) Mazzo a Roma Ninù a Roma Vettor a Bari. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design. Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa. “Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”. Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto – a cui tengo molto – puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”. Dopo aver identificato trenta ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno. |