Tra le 103 osterie in guida in Sicilia, il riconoscimento a Le Macine premia l’eccellenza della cucina a km zero di Emiliano e l’accoglienza di Duilio, oltre che il lavoro sui campi di grano fatto da papà Giovanni Cipicchia. Qui pane e pasta sono fatti in casa con i grani siciliani autoprodotti. La qualità della proposta racchiude l’autenticità della cucina locale.
Una storia di eccellenza e passione che si trasmette di padre in figlio. Aperto nel 1986 a Pianoconte, il ristorante Le Macine di Lipari, è uno dei locali che spicca alle Eolie per la sua proposta gastronomica profondamente legata al territorio e per la valorizzazione di prodotti di eccellenza, tra cui tanti presidi Slow Food. Ma c’è di più… Le Macine, grazie al lavoro di Giovanni Cipicchia e dei figli Emiliano e Duilio, è anche una realtà eoliana attiva nel lavoro di riscoperta e valorizzazione a 360° dei grani antichi siciliani che vengono coltivati dalla famiglia e moliti nel piccolo mulino adiacente al ristorante.

Anche Linea Verde, recentemente, nella puntata dedicata a Messina, è stata in visita tra i campi di oro giallo “perciasacchi” e ha raccontato questo profondo legame con la terra, che ha radici antiche. I grani raccolti a mano, come una volta, vengono macinati e utilizzati per produrre le farine utilizzate in pizzeria e in panificazione e la pasta servita al ristorante. Con quei grani si produce anche la birra artigianale Chianu Conti: Belgian Blond e Belgian Amber, create con grano perciasacchi e miele di ape nera sicula.
Le Macine si distingue, inoltre, per essere un vero e proprio museo di arte contadina che sorge a Pianoconte in una caratteristica villa del ‘700 totalmente ristrutturata, che vanta uno dei panorami più belli di Lipari.

LA CHIOCCIOLA SLOW FOOD RICONFERMATA PER IL QUARTO ANNO
Per il quarto anno consecutivo Le Macine riconferma la chiocciola Slow Food nella Guida “Osterie d’Italia 2026” che premia i ristoranti che incarnano i valori del “buono, pulito e giusto”.
“Siamo contenti che ci sia stata la riconferma della chiocciola di Osterie d’Italia, – hanno commentato i fratelli Cipicchia – anche perché non è facile confermarsi in un settore sempre in continua evoluzione. Tale riconoscimento ci rende orgogliosi per il lavoro e i sacrifici fatti fino a questo momento e nello stesso tempo ci sprona a migliorarci e portare avanti nuovi progetti”.

UN MENU CHE RISPETTA LE STAGIONI
Il menù è stagionale e Emiliano Cipicchia, chef dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, ci tiene a evidenziarlo. La sua idea di cucina si fonda su un connubio tra tradizione e innovazione che punta a valorizzare principalmente le materie prime del territorio siciliano ed in particolare di quello eoliano. Dopo la laurea in economia e l’abilitazione alla professione di commercialista, Emiliano si è dedicato completamente all’attività di famiglia, avviata nel 1986, diventando lo chef del ristorante e prendendone le redini insieme al fratello Duilio. “Non potrei scegliere una ricetta che mi rappresenta di più, perché ogni piatto che entra in menu – racconta Emiliano – ha una propria storia, un’idea precisa in base anche alla stagionalità. Ho una grande passione per i primi piatti che faccio esclusivamente con pasta fresca di nostra produzione. Se dovessi consigliare i nostri ospiti, certamente, gli farei provare “La Boccia”, un’insalatina di arance e finocchio con alici marinate, cipolla in agrodolce, uvetta di Corinto e affumicatura al melo oppure la tagliatella di totano CBT su crema di patate, miele millefiori e capperi croccanti”.
“Non ci facciamo mai mancare qualche novità – afferma Duilio Cipicchia – e per il prossimo anno stiamo lavorando alla produzione di pasta secca sempre con i grani coltivati a Lipari e moliti direttamente da noi”.
Una realtà in continua evoluzione. Un ristorante che merita il viaggio alla scoperta della bellezza delle Eolie.