Un’occasione per toccare con mano l’ospitalità della Winery & Art Resort di Francesco Giostra Reitano e gustare i suoi vini.
Un viaggio lungo le strade del vino alla scoperta della bellezza della Sicilia. Un itinerario, organizzato in aree geografiche, che si snoda tra colorati filari di viti, parchi naturali, residenze storiche, città d’arte. Un’opera dedicata a coloro che amano viaggiare alla ricerca di luoghi insoliti caratterizzati da bellezza, ospitalità, buon vino e ottimo cibo. “Ettari di Nettari. Cantine e Wine Resort di Sicilia” è tutto questo ed è soprattutto un testo da regalare o regalarsi.
Per descrivere la sua ultima fatica, l’autore Samuele Mazza, dice: “Voglio raccontare la Sicilia con una visione futuribile e ottimista. Il movente è sempre emotivo e emozionale. Il turismo è la grande risorsa dell’Italia e su quello bisogna investire”.
Costruttore edile, interior designer, fashion designer, curatore di libri, amante del bello in tutte le sue forme, Samuele Mazza parla con entusiasmo di una Sicilia che ha molto da offrire. Dallo Stretto di Messina, che potrebbe ambire a diventare come lo Stretto del Bosforo, ai luoghi di campagna meno conosciuti, dal mare alla montagna sino all’entroterra, tutto in Sicilia ha una grande bellezza che va raccontata.
Ci sono voluti 2 anni per terminare l’opera dedicata alle più belle location del vino. All’interno del volume, un’attenzione particolare è dedicata alle cantine dell’Etna che stanno ottenendo un riconoscimento a livello mondiale: da Tasca d’Almerita a Franchetti, da Planeta a Tenuta delle Terre Nere, a Graci e molte altre. Per ogni provincia è consigliata inoltre la visita al migliore chef del territorio, per un viaggio imperdibile. In provincia di Messina sono tre le realtà vitivinicole citate, Tenuta Rasocolmo, Cantine Grasso, Caravaglio Vini e numerosi i ristoranti consigliati, da La Capinera (Taormina), al Modì (Torregrotta), dall’Antica Filanda (Caprileone) a I Ruggeri (Messina).
Per la presentazione del suo libro nella città dello Stretto, Samuele Mazza ha scelto la bellissima Tenuta Rasocolmo di Francesco Giostra Reitano che, dopo un passato nel campo della comunicazione e del marketing, è tornato nella sua terra d’origine per recuperare l’antico casale ereditato dalla famiglia e dedicare la sua vita al mondo del vino. Da esperto di comunicazione a produttore di vino il passo è stato breve. Nel 2004 prende il via il progetto di recupero della struttura diroccata. Nell’area incontaminata, dove anticamente si coltivavano i gelsi per produrre la seta, poi gli ulivi e la vite, vengono impiantati i vigneti di Faro DOC. “Volevo restituire ai turisti questo promontorio, così ho trasformato Rasocolmo in un geo sito e avviato il mio progetto di enoturismo e accoglienza”. Con la ristrutturazione dell’antico casale di famiglia, la Tenuta Rasocolmo è stata trasformata in una Winery & Art Resort con 2 camere (suite e junior suite) per poter trascorrere delle vacanze esclusive e personalizzate, una sala per le degustazioni aperta al pubblico su prenotazione (tutti i giorni escluso il lunedì) e un ampio patio esterno immerso nel verde.
Oggi l’azienda produce dalle 10 mila alle 15 mila bottiglie (a seconda dell’annata) che vengono quasi interamente destinate al territorio siciliano. Sono 5 le etichette, un bianco mosso fatto da uve inzolia, un inzolia in purezza, la Doc Faro, la Doc Mamertino e un idromiele. Sono poco più di 5 gli ettari vitati divisi tra Messina (3 ettari), L’Etna (1 ettaro) e Rodì (1 ettaro e mezzo). Il Faro DOC è il prodotto di punta dell’azienda, e la sua vinificazione avviene tutta insieme. Tra le altre particolarità quella che il vino fa solo acciaio, non fa barrique, per una scelta ben precisa del produttore. L’obiettivo futuro di Francesco Giostra Reitano è quello di ampliare la struttura, inserendo tra i vigneti case ecologiche in legno. C’è poi un progetto di ospitalità ancor più ambizioso al quale Giostra Reitano sta lavorando e riguarda la gestione del Faro che domina la Tenuta Rasocolmo.
DESTINAZIONE MESSINA: FARE RETE PER PROMUOVERE IL TERRITORIO
Alla presentazione del libro, moderata dalla giornalista Barbara Turati, hanno preso parte anche il Presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella, il segretario generale della Camera di commercio Paola Sabella, l’assessore al turismo del Comune di Messina Enzo Caruso che hanno fatto il punto su quel che la città di Messina sta facendo per la promozione del turismo. Partendo dal presupposto che le 3 DOC del territorio, Faro, Mamertino e Malvasia sono ancora poco valorizzate e si potrebbe fare molto di più, così come è accaduto sull’Etna, è emersa la volontà di fare rete e puntare più sull’enoturismo, mettendo in campo iniziative, come “STRETTO DIVINO” che ha avuto un gran successo di pubblico, attivando percorsi sul turismo, laboratori sul vino, educational tour, facendo formazione, mappando i siti più importanti ma anche quelli dismessi per valorizzarli, in una strategia complessiva per il turismo, non solo enogastronomico.
Tra gli ospiti dell’incontro, anche lo chef Giuseppe Geraci che ha proposto un suo piatto, i “Bottoni di pasta fresca con stracotto di manzo, ganbero rosso di Mazara e salvia croccante” in abbinamento al Faro DOC Tenuta Rasocolmo , mentre il pranzo è stato curato dallo chef che collabora con la Tenuta Rasocolmo, Nino Cosenza.