Dal 2018 il progetto di La Gelsomina è condiviso con tenute Orestiadi grazie a una partnership tra le due aziende fondata sulla condivisione degli stessi valori e dall’amore per il territorio. Una sfida costante alla ricerca dell’autenticità.
Due opposti e affascinanti angoli della Sicilia, l’Etna e la Valle del Belìce, due aziende, La Gelsomina e Tenute Orestiadi, due storie diverse ma incentrate sulla stessa passione per il vino e l’ospitalità si intrecciano dando vita, a partire dall’ottobre del 2018, a una collaborazione che sta già dando i suoi frutti migliori. La sfida è quella di portare la bellezza e l’autenticità delle due aziende in ogni bicchiere di vino.
Il percorso che ha portato alla nascita de LA GELSOMINA venne avviato negli anni ’80 dall’Ingegnere Alfio Turrisi che volle fare al padre un regalo unico, una tenuta sospesa tra l’Etna ed il mare, che chiamò La Gelsomina, appunto, dal nome della contrada sita nella frazione di Presa, lì dove Piedimonte Etneo cede il passo alla ex Contea di Mascali. Un territorio bellissimo dove si respira il silenzio misto al profumo delle viti e degli ulivi e dei frutti coltivati nei 15 ettari dell’azienda, su un suolo lavico ed argilloso, che assume la sinuosa forma di anfiteatro attorno a un laghetto artificiale. La Gelsomina, grazie alla passione dell’ingegnere per la natura e per il mondo del vino, diviene cantina e dal 2018, con la collaborazione di Tenute Orestiadi, l’enoturismo inizia a prendere forma, culminando nel 2021 con l’apertura di 6 camere destinate all’accoglienza. La Gelsomina Agriturismo sull’Etna si trasforma in un luogo in cui soggiornare all’insegna del relax e vivere un’esperienza diretta nel mondo del vino, con visite in cantina e degustazioni. “Si tratta dell’opera più importante che ho fatto negli ultimi 32 anni” – ha commentato con orgoglio l’Ing. Turrisi, durante il tour nella sua azienda iniziata con la visita ai vigneti e terminata con la masterclass e la cena in cantina.
Grazie a una visione lungimirante, la storia de La Gelsomina si intreccia con quella di TENUTE ORESTIADI, azienda che nasce nel 2008 nel cuore della Valle del Belìce, a Gibellina, per valorizzare una delle più antiche tradizioni della Sicilia, quella vitivinicola, considerata elemento importante e caratterizzante per la sua stessa identità. Una storia di forza, orgoglio e passione che l’azienda ha messo a disposizione de La Gelsomina condividendo soprattutto il proprio know-how e la propria esperienza per ciò che concerne marketing e distribuzione. L’accordo è stato siglato nell’ottobre 2018 e dal mese di aprile 2019 La Gelsomina è stata aperta al pubblico, diventando in breve tempo meta di turisti, curiosi ed appassionati. «L’impegno profuso da oltre trent’anni nel recuperare e riportare allo splendore di qualche secolo fa un angolo unico di territorio etneo e dei suoi prodotti – spiega Giusi Turrisi, procuratore de La Gelsomina – ha finalmente la giusta valorizzazione grazie all’incontro con una realtà così impegnata e presente sul territorio come Tenute Orestiadi, che come noi sposa i principi di rispetto di natura e tradizione utilizzando, però, innovativi strumenti di marketing e sviluppo. Questa collaborazione ci dà l’opportunità di realizzare il sogno di far conoscere la nostra vera essenza che sta alla base del prodotto a noi più caro: il nostro vino».
IL NOSTRO PRESS TOUR
A La Gelsomina, ospitalità e accoglienza si uniscono nel segno del turismo esperienziale incentrato sul mondo del vino. Percorrendo le sinuose curve dell’Etna, con lo sguardo volto al maestoso vulcano, siamo giunti alla Gelsomina sul versante nord-est dove, accolti dall’Ing. Turrisi, e da Annapaola Cipolla, grande professionista dell’ospitalità di casa Orestiadi, abbiamo avuto l’occasione di toccare con mano una produzione enologica molto interessante da varietà autoctone del Vulcano coltivate a a 550 mt sul livello del mare: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto e Moscato dell’Etna.
Dopo la passeggiata tra i vigneti dal quale si ammira un panorama unico sull’anfiteatro naturale, abbiamo degustato i vini nel corso di una interessante masterclass guidata dal giornalista e sommelier Luigi Salvo, alla presenza dell’ingegnere Alfio Turrisi, di Pietro Di Giovanni, enologo de La Gelsomina, Pietro Parisi e Giuseppe Clementi, direttore commerciale, il primo, e direttore tecnico, il secondo, di Tenute Orestiadi, che ci hanno accompagnato nella scoperta dei 5 vini prodotti da La Gelsomina.
“Ambire a dei livelli di qualità che per noi sono sempre crescenti è l’obiettivo cardine di questa collaborazione” – hanno spiegato i professionisti delle due aziende – per questo abbiamo voluto unire l’esperienza commerciale del gruppo di tenute Orestiadi con la capacità artigianale de La Gelsomina”.
LA MASTERCLASS DEI VINI LA GELSOMINA
Per il primo assaggio non si poteva che partire dal Metodo Classico dell’azienda, l’Etna Doc Blanc de Noir 2018 che
nasce da uve di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio selezionate con cura, che affina almeno 30 mesi sui lieviti. Il vino si caratterizza per un perlage fine e persistente una spiccata acidità e lungo finale salino. A seguire il Metodo Classico Etna Doc Rosè 2018 ottenuto da uve di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio che affina almeno 30 mesi sui lieviti e presenta un colore rosa brillante con perlage fine e persistente. Da servire piacevolmente come aperitivo o in accostamento a cibi delicati di pesce e frutti di mare. La produzione del metodo classico richiede un’attenzione maniacale ma il versante è uno dei più vocati per gli spumanti quindi è stato quasi automatico per i tecnici delle due aziende collaborare per portare nel bicchiere un vino spumante di grande livello.
L’ Etna Bianco 2020 prodotto da uve Carricante e Catarratto vinificato in acciaio e affinato per 4 mesi in acciaio e almeno 4 mesi in bottiglia, è ricco di fresche sensazioni di floreale e si abbina bene ai formaggi e a tutte le preparazioni a base di pesce, mentre l’Etna Rosso 2016 da uve Nerello Mascalese Nerello Cappuccio, vinificato in acciaio, affinato in acciaio, poi in tonneaux e barrique di Allier francesi per 12-15 mesi, in bottiglia per almeno 4 mesi, ricorda il profumo delle erbe aromatiche con un finale balsamico e svela una maggiore maturità dovuta anche all’annata calda di produzione. Perfetto in abbinamento a piatti a base di cacciagione e carni rosse. Più fresco l’Etna Rosso 2017 con note di rosa, bacche rosse, spezie fra il dolce ed il piccante, humus e nette percezioni minerali.
La degustazione si chiude con il fresco ed elegante Moscato passito 2016 (una sfida di non poco conto produrlo sull’Etna) che nasce nei vigneti che abbracciano il lago de La Gelsomina, viene vinificato in acciaio, affinato in acciaio per almeno 8 mesi, in bottiglia per ulteriori 2 mesi. Da provare in abbinamento ai formaggi.
LA CENA CON I VINI DELLE DUE AZIENDE
A conclusione del piacevole pomeriggio trascorso in azienda, si è svolta la cena curata dallo chef Giuseppe Renda (Cutineri) che ha proposto un originale menù dalle note autunnali che ha preso il via con il Flan di funghi di bosco, crema di zucca e crema di parmigiano, il Lonzino di maiale affumicato con legno di mandorlo e l’uovo pochè accompagnato da asparagi e tartufo nero estivo.
A seguire il risotto con funghi porcini e fichi d’india e il petto d’anatra con riduzione di Etna Rosso e tortino di peperone e cioccolato bianco. A salutare i commensali, un altro assaggio di passito che ben ha accompagnato il dessert “Benvenuto autunno”, una leggera cheesecake servita con salsa di fichi d’India. Una stimolazione sensoriale attraverso l’abbinamento cibo vino che ha voluto valorizzare i prodotti del territorio.
Per vivere questa esperienza nel cuore dell’Etna, contattare:
La Gelsomina
Via San Giovanni Bosco 26
95017 Presa (CT)
lagelsomina@tenuteorestiadi.it | 366.6844071