Si, “Il gusto si racconta”. Non si poteva scegliere nome più appropriato per la rassegna di cene che da diversi anni ormai anima le Cantine Nicosia. Era il 2016 quando nacque l’idea di creare percorsi di gusto dove protagonista fosse l’alta cucina in abbinamento ai vini di una delle cantine dell’Etna con più storia. Inizialmente vennero chiamati i cuochi stellati siciliani, poi pian piano si è lasciato spazio ad altri nomi di cuochi emergenti che interpretano con cuore e passione la Sicilia gastronomica. Per l’ultimo appuntamento, che chiude il 2021, a rappresentare la nouvelle vague della cucina siciliana è stato chiamato lo chef messinese Giuseppe Geraci che ha accettato ben volentieri l’invito insieme alla sua brigata e alla compagna sommelier Alessandra Quattrocchi. Geraci ha armoniosamente guidato la cena a 4 mani alternando i suoi piatti a quelli del resident chef della Cantina Osteria Nicosia di Trecastagni, Angelo Cinquerughe.
Ad accoglierci in quello che uno dei luoghi più ricco di storia dell’Etna, Graziano Nicosia che rappresenta la quinta generazione di vignaioli di famiglia. Dopo la visita in cantina e il brindisi con il pluripremiato Sosta Tre Santi Carricante Brut metodo classico (annata 2018), per il banco di assaggio sono stati selezionati tre vini che raccontano tre diverse espressioni di Etna e che sono stati premiati dalle maggiori Guide di settore con i Tre Bicchieri di Gambero Rosso, le quattro viti di Vitae dell’AIS ed i quattro grappoli di Bibenda di FIS. Parliamo di Lenza di Munti 720 slm Etna Rosso 2018 che si è aggiudicato Tre Bicchieri Gambero Rosso 2022 (lo scorso anno anche con il 2017), Sosta Tre Santi Etna Brut Rosato Metodo Classico premiato con Quattro Grappoli Bibenda 2022 e Tenute Nicosia Monte Gorna Riserva Etna Rosso premiato con 4 viti AIS 2022. Ma i vini in degustazione sono stati molti di più e hanno accompagnato egregiamente i piatti degli chef, dal Vulkà Etna Rosato 2020 a Tenute Nicosia Monte San Nicolò Etna Rosso 2018, a Tenute Nicosia Monte Gorna Etna Rosso Biologico 2018 sino al Balanubi Malvasia Liquoroso che ha accompagnato il dolce con le sue note intense e raffinate.
Il benvenuto dell’osteria è stato affidato allo chef padrone di casa che ha proposto una Panzanella rivisitata all’eoliana. A seguire una sequenza di piatti dello chef Geraci: il Poisson fumé, alghe di mare, chips di legumi, porcino e infuso di aghi di pino a raccontare l’autunno tra terra e mare. A seguire un piatto povero nato durante la pandemia e realizzato con pochi ingredienti, le Alici, pomodoro e “pani caliatu”.
Giuseppe Geraci si è fatto grande interprete del suo territorio con un primo piatto a base di coniglio, selvaggina un tempo molto utilizzata nella cucina di Torregrotta, proponendo un’originale pappardella ripiena di coniglio condita con sugo alla cacciatora e fonduta di caciocavallo ragusano. Il piatto più apprezzato della serata è stato quello che ha svelato il delicatissimo connubio tra baccalà mantecato, il cavolfiore e il limone. Il piatto ha preceduto il doveroso omaggio dello chef all’Etna: il maialino con castagne, cioccolato e un rinfrescante sorbetto al fico d’India a pulire il palato.
A chiudere la cena ci ha pensato lo chef Cinquerughe con un delizioso Cremoso al fico d’India. La serata è stata presentata dal giornalista Nino Aiello.