Chiusa la storia professionale tra l’executive chef Ruta e il ristorante una stella Michelin di Ragusa. In vista nuovi progetti. “Resterò sempre nella mia terra”, questa la promessa dello chef.
Claudio Ruta lascia le cucine del ristorante La Fenice di Ragusa dopo quasi 20 anni di collaborazione con la famiglia Malandrino. La scelta è maturata dalla necessità di dare nuova linfa e stimoli alla propria creatività. Claudio saluta i suoi collaboratori e quanti hanno apprezzato i suoi piatti che hanno contribuito, negli anni, a far conoscere sul panorama della ristorazione locale ed italiana La Fenice, grazie anche allo spirito imprenditoriale dei suoi titolari a cui lo chef Ruta rivolge la propria stima e gratitudine.
“È stato un lungo percorso formativo e di crescita personale– dichiara Claudio Ruta– e sono molto grato alla famiglia Malandrino che conosco sin dal ’99. Abbiamo costruito insieme un bellissimo progetto che ci ha dato tante soddisfazioni, in primis il riconoscimento della Rossa. Ringrazio anche i ragazzi che hanno lavorato con me in cucina e con cui ho trascorso diverse ore: ore di confronto, momenti di spunti, a volte anche d’ispirazione per i miei piatti. Le loro idee e suggerimenti, potrà sembrare strano, ma sono stati preziosi per me. Ora è tempo di volgere lo sguardo a nuove sfide, ma sempre restando nella mia terra, a cui sono fortemente legato”.
Sul suo futuro Ruta mantiene ancora il riserbo; diverse le proposte che in questi mesi ha preso in considerazione prima di prendere questa decisione. Presto, comunque, tutte le novità.
Claudio Ruta
Ragusano doc, classe 1971, Claudio Ruta sa quali sono le sue origini e non le dimentica mai, creando e ricreando in cucina, talora attingendo a ricette della cultura contadina e marinara della sua terra. Schivo e riservato, solare e raffinato, il suo claim ideale potrebbe essere: “Piatti, non parole”. Dopo tanti anni di ricerca, professionalità e riconoscimenti, resta sempre un appassionato creativo: “Mi piace osservare, analizzare, sentire e valutare ogni ingrediente in maniera quasi ossessiva”, dice. Alla base dei suoi piatti, infatti, la qualità delle materie prime, con una costante attenzione ai prodotti speciali del territorio ibleo e siciliano, e con una predilezione per ingredienti unici dal punto di vista organolettico come il formaggio Ragusano, le carrube e il rarissimo fungo di carrubo, albero simbolo dei Monti Iblei, le erbette spontanee, il cioccolato di Modica.