Continuano al Diapason, a Catania, gli appuntamenti con le storie dei produttori, dei vignaioli, dei territori, del vino siciliano. La formula è sempre la stessa, quella del racconto informale, del salotto enogastronomico che diventa momento conviviale ma anche di confronto, dialogo, crescita personale. Una degustazione che non si incardina in rigidi schemi e tempi cadenzati ma una degustazione dal “giusto tempo” quello che consente al palato e a tutti i sensi di esplorare tutte quante le sfumature di un vino.
Venerdì 10, alle 21:00, saranno protagoniste le Cantine Gambino Vini con una degustazione in cui si potranno leggere le storie di diverse etichette accomunate, nella maggior parte dei casi, dall’annata: la 2022. Un viaggio nel tempo che regalerà ai presenti l’emozione di ritornare sui luoghi della vendemmia di anni passati per poi percorrere tutto il processo produttivo che finisce nei preziosi “calici di terroir”.
La storia dei Gambino risale al 1978, quando Vittorio Raciti acquistò la proprietà terriera unendo alcuni appezzamenti di terra appartenenti a diversi proprietari. Ben presto convertì le svariate coltivazioni all’unica coltivazione della vite, condividendo la sua passione con la moglie, Maria Gambino. Circondato dal Parco Regionale dell’Etna, Gambino Vini, sorge nel piccolo Comune di Linguaglossa, sul versante nord – orientale del vulcano più attivo d’Europa, a circa 900 m.s.l.m., una delle più belle proprietà terrazzate dell’Etna nord/orientale che si estende per 8 ettari in Contrada Petto Dragone. Vittorio Raciti e Maria Gambino, sono considerati dei pionieri perché furono tra i primi a reintrodurre la viticultura etnea, di origini antichissime, su questo versante ed a queste altitudini; si tratta, infatti, di una fra le cantine con i vigneti più alti sull’Etna.
Originariamente si trovava circa 100mt più in alto, in quella che oggi è chiamata “Casa Gambino” dove, all’ombra di un pino mediterraneo – divenuto simbolo dell’azienda – comincia la loro storia di viticoltori. La nuova cantina sotterranea è stata realizzata circa dieci anni fa.
La posizione, con una vista mozzafiato tra Taormina e l’Etna, è stata menzionata anche dal National Geographic. I vigneti, esposti sia a nord-est (quelli di fronte la sala degustazione) che a est (i vigneti più alti vicino Casa Gambino) si affacciano sul Mar Jonio e beneficiano sia dei suoli vulcanici che dei venti provenienti dal mare, garantendo una maturazione ottimale dei frutti e l’alta qualità.
Da Gambino l’ospitalità non è semplicemente un servizio ma una promessa di cuore che si rinnova ogni giorno. La professionalità è la bussola che guida ogni azione di chi lavora in cantina, la gentilezza l’ingrediente segreto che rende i vini e l’esperienza di degustazione davvero speciali. Quando si varca la soglia di Gambino Vini ci si sente subito a casa. Ogni ospite è un membro prezioso della grande famiglia Gambino, e come tale, verrà accolto a braccia aperte e sorrisi sinceri. Perché qui, tra rigogliosi vigneti e paesaggi che si tingono dei colori dell’alba e del tramonto, si potrà trovare non solo un bicchiere di vino ma un angolo di mondo in cui sentirsi davvero a casa.
I vitigni di Grillo, Cabernet e Nero d’Avola sono coltivati nella zona di Caltanissetta, nella Sicilia centrale. Il Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Cataratto e Carricante, invece, sono coltivati sui territori etnei.
La degustazione di venerdì 10 maggio è una passeggiata attraverso cinque vini più una sorpresa e sarà condotta dalla Miglior Sommelier di Sicilia 2022, Federica Milazzo, che è anche la brand ambassador e responsabile accoglienza dell’azienda Gambino.
Si inizierà con un Feud’o Bianco 2022 per poi passare al confronto con un Feud’o Rosso 2022. A seguire le diverse declinazioni del Tifeo Bianco e Rosato 2022 e Rosso 2020. E poi un vino a sorpresa che verrà scoperto solo da chi parteciperà all’evento di venerdì 10 maggio.
“Abbiamo deciso di aderire al format perché riteniamo sia un modo nuovo per avvicinarsi al vino. Un modo per sentirsi liberi di bere per puro piacere, senza troppi tecnicismi, ed al contempo saperne di più ponendo domande che in contesti formali non si farebbero. – dichiara Francesco Gambino – Un’esperienza sana che porta il nostro vino dall’Etna al cuore di Catania.”
“Poter ospitare un’Azienda come Gambino ci rende orgogliosi del percorso intrapreso fino ad ora. – racconta Giancarlo Arena, proprietario del Diapason e ideatore del progetto GiòVino – Il format sta riscuotendo grande interesse da parte del pubblico che, ad ogni appuntamento, diventa sempre più numeroso. L’atmosfera che si respira durante la degustazione è quasi magica, si parla, ci si confronta con le aziende, si abbattono quelle barriere che magari a volte impediscono di interagire direttamente. Da GiòVino siamo tutti co-protagonisti del grande racconto del vino.”