Non c’è due senza tre. Dopo aver ospitato la chef stellata Martina Caruso, Giacomo Caravello ha voluto a fianco a sé, per la terza serata del ciclo “Gli Amici di Balice”, un altro nome di spicco dell’alta cucina siciliana. Stiamo parlando dello chef Giovanni Santoro, 1 stella Michelin dello Shalai di Linguaglossa, che è stato il grande protagonista della cena a 4 mani in cui è andato in scena un goloso ritratto della Sicilia gastronomica.
Sfumature di gusto e golosi abbinamenti hanno avuto un ruolo di primo piano nella serata che nasce dall’amicizia, quella “vera”, non solo lavorativa. In un clima conviviale e allegro, quello che contraddistingue i momenti trascorsi con gli amici, i piatti più rappresentativi dei due chef si sono susseguiti regalando sempre nuove suggestioni grazie anche agli interessanti abbinamenti con i vini della cantina messinese Palari dell’Architetto Salvatore Geraci, conosciutissima e apprezzata soprattutto per l’iconico Faro Doc. “Abbiamo ripreso con il ciclo di serate da Balice. Oggi, come un anno fa, sono emozionato e felice – ha commentato Giacomo Caravello – e continuiamo con un filone di amicizia “vera”, non costruita”. Dello stesso avviso, lo chef Santoro intervenuto alla serata insieme ai fratelli Pennisi, proprietari del Resort di charme Shalai che sorge alle pendici dell’Etna, e amici di Caravello.
La serata ha preso il via con un aperitivo in piedi, nell’area salotto del bellissimo ristorante dal gusto contemporaneo che spicca, tra tutti, per gusto e eleganza nella cittadina milazzese. Cinque sfiziose e colorate entrèe, “Cannolicchio zucca, mayo al wasabi e tartare alla fiamma”, “Fave e cozze”, “Hummus, panna acida, senape e nasturzio”, “Gambero rosso e succo di pomodoro datterino”, “Baccalà mantecato, pomodoro e foglia di cappero”, “Polpettina al sugo della nonna” hanno dato il via alla serata tra le eleganti e persistenti bollicine dello champagne Grains de Celles Extra Brut Pierre Gerbais.
Gli ottimi vini bianchi e rossi dell’azienda messinese Palari, tra cui un posto di rilievo ha avuto il Faro Doc della felice annata 2012, hanno accompagnato i piatti iconici di Giovanni Santoro, come il “Tramonto al mare”, spettacolare seppia piastrata, con crema di ricotta fresca al verdello, polpa di ricci e insalatina di asparagi verdi che lo chef ha chiamato così perché il piatto ricorda i colori del tramonto; il “Risotto di montagna” mantecato al caprino girgentano, con crema di pere al marsala, erbe spontanee e salsiccia al ceppo di Linguaglossa, nuovo presidio Slow Food, e ancora la scioglievole “Guancetta di manzo glassata con il suo fondo di cottura, servita con cime di broccoletti all’agro e acciuga del Cantabrico”.
Grandi e riusciti abbinamenti hanno contraddistinto anche i piatti eleganti e armonici di Giacomo Caravello, come il “Tiradito di ricciola con melanzane alla quaglia”, servito con misticanza e insalatina di sedano ghiacciato, ricordo dell’estate dello chef milazzese, in cui spicca l’acidità mista alla freschezza del piatto, e le squisite “Sarde arrosto al salmoriglio con barbabietola e bagna cauda all’aglio nero” accompagnata da biete saltate in padella con olio aglio e peperoncino. Discorso a parte per l’audace “Ostrica, tzatziki e gin” con gelatina di ponzu che è stata accompagnata dall’acquavite di Fichi d’India della distilleria messinese Giovi.
La grande sinergia tra i due protagonisti e la sala diretta da Manuela Caravello, sorella minore di Giacomo, hanno reso piacevolissima la serata. Il ciclo di cene continuerà…con altri nomi di rilievo che sono ancora top secret…
Foto di Stefano Butturini