Si chiude il ciclo dei festeggiamenti per i 60 anni di Ais, Associazione Italiana Sommelier. Dopo la volta di Cefalù del mese scorso, durante il pomeriggio e la sera di sabato 6 dicembre è stata Taormina a spegnere per la seconda volta le candeline del compleanno dei tastevin siciliani presso l’hotel NH Collection.
«È indescrivibile festeggiare i sessant’anni di Ais nella splendida Perla dello Ionio – dice Gioele Micali, responsabile eventi Ais Sicilia. Ed è un’emozione doppia aver trasferito intense sensazioni e forti emozioni a chi ha voluto partecipare con noi al nostro compleanno».
Tre i momenti topici che hanno celebrato i dodici lustri dell’associazione, tutti fin qui ben spesi in autorevole cultura e in mirate promozioni dei nostri territori.
Dopo i saluti istituzionali del presidente Ais Sicilia, Francesco Baldacchino, della vice presidente Mariagrazia Barbagallo e di Gioele Micali, il responsabile della didattica nazionale Ais Italia, Mauro Carosso, ha guidato un appassionante talk sull’evoluzione della formazione e didattica Ais, attraversando in lungo e in largo tutta la storia dell’associazione dal 1965 fino ad oggi, soffermandosi spesso su un vino icona dell’intero territorio italiano, il Barolo, espressione iconica del territorio piemontese.
L’incontro ha visto porre l’accento soprattutto sulla ricchezza ampelografica dei vitigni territoriali, i veri portavoce delle molteplici identità enologiche dei diversi distretti produttivi dello Stivale: dal Nebbiolo piemontese al Nerello Mascalese etneo, esempi calzanti di come il territorio marchi e modelli l’anima del vino.

Il talk è stato arricchito da un’interessante degustazione su binario parallelo di un Nebbiolo e di un Etna Rosso, entrambi dello stesso produttore Giovanni Rosso, e ha visto alternarsi le due anime siciliane e piemontesi di Mauro Carosso e Camillo Privitera, consigliere nazionale Ais Italia. La famiglia Rosso, custode del terroir da oltre un secolo, interpreta entrambi i vitigni ed il loro intrinseco legame sostanziale con uno stile che unisce tradizione ed eleganza.
Secondo momento che rimarrà a memoria futura un suggestivo viaggio tra storia, emozioni e profumi che hanno attraversato trasversalmente sei decenni. Otto etichette iconiche che hanno firmato la storia dell’enologia siciliana. Otto annate rare, iconiche, vere testimonianze di sessant’anni di passione e di emblematica eccellenza. Otto calici di scansione solenne e di racconto tra Pietrarizzo, Lu Patri, Bdn Cerasuolo di Vittoria, Conte Hugues Grand Cru, Burdese, Capo Salina e due Marsala, al cospetto dei quali il tempo è sembrato essersi fermato.

Un’esperienza memorabile perché oltre a rivivere il tempo attraverso il gusto ed oltre ad essere raccontata da tutti i delegati provinciali Ais Sicilia, è stata scandita in apertura da coinvolgente musica di soli artisti siciliani, seguita da racconti e aneddoti alternati di cronistoria nei contesti dei singoli decenni, raccontati come sottofondo, in veste cadenzata e compassata, dai sommelier durante lo scorrimento di immagini emblematiche contestuali.
La festa ha avuto epilogo con una cena di gala che ha anch’essa attraversato i sei decenni in forma e sostanza, portando in tavola piatti rappresentativi dei contesti temporali dal ’65 ad oggi che hanno strizzato l’occhio alla contemporaneità.
