Stabile 169 a Palermo cambia la sua proposta e rilancia la cucina flambè in voga negli anni ’80. Colpiti duramente dalla crisi della ristorazione causata dalla pandemia di coronavirus i due ristoratori palermitani Laura Caliri e di Antonio Dolce hanno trovato un modo per reinventarsi, puntando tutto sulla cucina al Flambè del maitré Emanuele Ferrara.
Emanuele Ferrara è una figura importante nel panorama della cucina di sala palermitana. Colui che negli anni ‘80, già all’età di 17 anni, cucinava alla lampada in uno dei ristoranti più rinomati della città. Una passione innata che coltiva negli anni tra illustri alberghi e ristoranti del capoluogo. Uomo di cultura e ottimo intrattenitore, Ferrara ha esportato la cucina siciliana e le tecniche di sala nel panorama nazionale e internazionale. “Ritengo che il Flambè sia tra le tecniche di cottura la più romantica, affascinante e spettacolare. Stupisce sempre e tutti, richiede però qualche piccola accortezza e un po’ di maestria”.
“E’ stata dura sopravvivere a questo momento storico di incertezze e chiusure, deleterio non solo per la nostra attività ma anche un banco di forza per tutti i professionisti del settore – raccontano i due titolari -. Così, l’unica alternativa è stata quella di diversificare l’offerta dando spazio ai ricordi che sono sempre coloro che colmano i sensi di vuoto e danno luce al futuro”.
Aria nuova anche in cucina: ai fornelli lo chef Giuseppe Roccaforte, componente Euro-Toques Italia e ambasciatore Bio in Sicily 2020. “Attraverso i miei piatti – spiega Roccaforte – punto l’attenzione sulle materie prime del territorio, creando abbinamenti che parlano di Sicilia, delle sue tradizioni, nel rapporto costante con i piccoli produttori isolani”.