A Bianchi di Sicilia spicca la masterclass “Annate storiche di Nozze d’Oro” Tasca d’Almerita

by B.A.

Dopo il successo dello scorso anno, il 14 settembre si è svolto a Catania “Bianchi di Sicilia, l’evento enogastronomico che è tornato ad illuminare Piazza Scammacca. Nato da un’idea di Maria Grazia Barbagallo (delegata, vice presidente AIS Sicilia e donna del vino), in collaborazione con Nicola Vitale (socio fondatore di Piazza Scammacca), l’appuntamento enogastronomico ha riacceso i riflettori sui vini bianchi siciliani mettendone in evidenza le svariate sfumature e le grandi potenzialità, anche di invecchiamento. Oltre 100 aziende sono state protagoniste ai banchi di assaggio dove è stato possibile degustare centinaia di vini dalla spiccata freschezza ed eleganza insieme a tapas e specialità di street food proposte dalle diverse attività della piazza che ha ospitato la kermesse.

La masterclass sulle annate storiche Nozze d’Oro di Tasca d’Almerita

Ivo Basile, Maria Grazia Barbagallo, Federica Milazzo

Per impreziosire e rendere ancora più imperdibile l’evento, sono state organizzate le masterclass sulle annate storiche dei bianchi siciliani. Abbiamo seguito quella che certamente è stata tra le più sorprendenti ed entusiasmanti: “I grandi bianchi di Sicilia. Le annate storiche di Nozze d’Oro, storia di vino e amore”. In degustazione le annate 2022, 2020, 2017, 2009 e 1999 e non sono mancate le sorprese.

La degustazione di Nozze d’Oro che resterà nella storia del vino siciliano è stata egregiamente condotta da Maria Grazia Barbagallo insieme a Federica Milazzo, miglior sommelier di Sicilia 2022, con la partecipazione di Ivo Basile, responsabile della comunicazione dell’azienda Tasca d’Almerita che ha portato il suo racconto storico ed emozionale sulle annate storiche in degustazione.

Nozze d’Oro nasce nel 1984 quando il Conte Giuseppe decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia della famiglia  e la Tenuta Regaleali.

Il Nozze d’Oro è un vino duplice perché protagonisti sono due vigneti, due varietà, due epoche di vendemmia, due personalità, due età.

Ivo Basile

Appena in bottiglia si concede pochissimo, si esprime a tratti, quasi muto. In seguito la schiena acida, la struttura dell’Inzolia viene accompagnata da toni floreali e finemente erbacei del Sauvignon Tasca. Ma la sua capacità di lungo invecchiamento lo rende un vino complesso e affascinante. Le note evolutive si amalgamano con i profumi terziari e l’acidità è sempre presente. Dopo aver interpellato docenti universitari e ampelografi, alla fine degli anni Ottanta, è stato stabilito che la Varietà Tasca fosse riconducibile al Sauvignon Blanc, ma con peculiari caratteristiche organolettiche dovute all’adattamento al territorio di coltivazione. Fu allora che si iniziò a parlare di “Sauvignon Tasca”, ma l’origine della sua presenza a Regaleali rimane tuttora avvolta nella leggenda.

Note di degustazione delle annate storiche di Nozze d’Oro

La masterclass nel museo di Piazza Scammacca

2022 (51% inzolia, 49% savignon)

Annata calda e siccitosa, un grande frutto come mango e pera

Note floreali elegantissime. Spicca una grande fragranza e una certa irruenza al palato con una nota vegetale parecchio vibrante.

2020 (67% inzolia, 33% savignon)

Al naso note agrumate appena accennate e timo limonato

Un vino più maturo. Al palato le differenze sono meno accennate rispetto all’annata precedente; da notare un’avvolgente struttura e la grande verticalità.

2017 (66% inzolia, 34% savignon)

Annata caldissima, una concentrazione di colore maggiore nel bicchiere. Al naso evidente frutta secca (nocciola) mela matura e pera. Poco significativa la nota vegetale. Qui il vino si irrobustisce con meno verticalità ma risulta pienamente armonico alla beva, di ricca persistenza.

2009 (78% inzolia, 22% savignon)

Inverno freddo e piovoso, calda e piovosa l’estate. Si percepisce un frutto esotico disidratato, spunta al naso una certa cremosità, la nota vanigliata, di cioccolato bianco e candidi. L’inzolia precisa e robusta esce nel lungo periodo per questa annata storica.

1999 (75% inzolia, 25% savignon)

Sorprendente! La robustezza e la genialità di un’idea non è mai avulsa dal concetto di tempo. Anzi, per il vino il tempo è il ring. Nessuna nota ossidativa. Sentori terziari decisi. Naso netto, contraddistinto da note verdi di erbe aromatiche e floreali. Bocca molto sapida, insolitamente densa, piena. Intensa persistenza aromatica.

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