La XXI edizione di Sicilia en Primeur, da Modica, lancia il manifesto sul futuro del vino

by Redazione

È stata la città di Modica ad ospitare la più importante vetrina itinerante del vino siciliano organizzata da Assovini Sicilia e dedicata all’anteprima delle ultime annate dei vini degli associati. Sono state 57 le cantine partecipanti che hanno portato in degustazione i loro vini al Castello dei Conti di Modica con oltre 300 etichette. Nell’ambito dell’evento dedicato alla scoperta dell’isola del vino, sono stati undici gli enotour che hanno condotto la stampa nazionale e internazionale alla scoperta delle diverse anime vinicole dell’isola. Oltre trecento etichette, presentate in una degustazione tecnica guidata dall’AIS, hanno offerto una vibrante testimonianza del dinamismo e della qualità che animano i produttori siciliani. La formula deiquattro talkha permesso di approfondire tematiche attuali come la comunicazione nelle nuove generazioni, il neuromarketing, la tutela e valorizzazione delle produzioni vitivinicole grazie ai nuovi contrassegni di Stato.  

L’azienda vinicola Giasira

Nel suo speech inaugurale, Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha sottolineato che “oggi, di fronte alle sfide globali che vedono il vino al centro di un acceso dibattito, è fondamentale tornare alle nostre radici per riflettere e rispondere alle sfide future. La prossima sfida per Assovini Sicilia non è solo mantenere alta la qualità della produzione vinicola e investire in sostenibilità, ma anche tutelare il valore culturale contro dinamiche internazionali restrittive, contro un pensiero che criminalizza un prodotto di civiltà, conoscenza, bellezza e tradizione”.

Con il convegno “La Cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro”, ospitato presso il Teatro Garibaldi di Modica, Assovini Sicilia ha poi puntato i riflettori sull’attualità del fattore vino nel contesto economico-politico e sociale, offrendo nuovi spunti e riflessioni.  Moderato da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, il convegno si è aperto con i saluti istituzionali dell’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, e di Felice Assenza, capo dipartimento ICQRF (Ispettorato centrale qualità e repressione frodi) del Masaf, che ha sottolineato l’importanza di “rafforzare i sistemi di tracciabilità e controllo per proteggere l’identità e la competitività del nostro vino nel mondo. Questi controlli – ha affermato Assenza – non solo tutelano il consumatore, ma garantiscono anche una leale concorrenza tra produttori, contribuendo a eliminare dal mercato prodotti contraffatti e a contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, particolarmente diffuso all’estero”.

Tenute di Castellaro

A chiusura dell’evento, Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha voluto sottolineare il ruolo centrale dell’associazione nel dibattito globale che riguarda il mondo del vino, definendo un manifesto programmatico che fa leva sul valore culturale del vino e sui fattori principali che oggi lo definiscono: enoturismo, sostenibilità, consumo consapevole, qualità produttiva. “La Sicilia del vino, instancabilmente resiliente, – ha affermato Cambria – riflette sul passato e si proietta con determinazione verso il futuro, trovando nell’associazionismo la forza per avanzare e crescere incessantemente”.

Il Master of Wine Andrea Lonardi ha gettato le basi per un manifesto programmatico dal titolo Il fattore S: l’unicità del continente vitivinicolo siciliano, e ha esplorato il futuro del vino siciliano attraverso dodici parole chiave che iniziano per “S” – da scenario a sogno – offrendo una riflessione profonda su identità, sostenibilità e visione strategica.

“È necessario trattenere i giovani, valorizzare i siti identitari oltre l’Etna, creare vini e narrazioni contemporanei, formare una nuova generazione di viticoltori per affrontare le sfide. Il vino siciliano può rimanere ancora simbolo culturale e sogno condiviso, se guidato da visione e responsabilità ma con preparazione, metodo e disciplina”, ha commentato Andrea Lonardi.

La cultura del vino in Sicilia oggi non può prescindere dal ruolo della sostenibilità e della Fondazione SOStain Sicilia, “che si dimostra – commenta Alessio Planeta – sempre più uno strumento fondamentale per il presente ed il futuro del vino siciliano”. Sul palco di Sicilia en Primeur, Alessio Planeta, consigliere della Fondazione SOStain Sicilia, ha presentato i nuovi progetti come “Honeybees and vineyard” sul ripopolamento ape e biomonitoraggio apistico, e la “Bottiglia leggera – CentoperCento Sicilia” che mira alla riduzione dell’impronta carbonica. La Fondazione SOStain Sicilia, nata dalla volontà e dalla sinergia tra Assovini Sicilia e il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, conta oggi quarantaquattro aziende associate e 23,6 mila bottiglie certificate SOStain Sicilia.

Alessio Planeta

Sicilia en Primeur è stata anche l’occasione della collaborazione tra Assovini Sicilia e La Sicilia di Ulisse, l’associazione che riunisce le eccellenze siciliane nei settori dell’ospitalità, della gastronomia e della viticultura, che ha curato la cena di chiusura della manifestazione.

La Presidente Mariangela Cambria con lo chef Accursio Craparo

“Sicilia en Primeur è un ulteriore importante tassello nel progetto di collaborazione tra Assovini e La Sicilia di Ulisse finalizzato a promuovere la nostra regione attraverso le sue eccellenze di cibo, vino e ospitalità. Aver offerto agli ospiti l’esperienza dell’alta cucina siciliana, abbinata ai grandi vini del territorio, è stata senza dubbio la più autentica forma di promozione della nostra isola, espressione viva della sua cultura e della sua identità” – ha commentato Tony Lo Coco, presidente La Sicilia di Ulisse.  Altra sinergia messa in campo durante Sicilia en Primeur, è l’evento organizzato insieme all’Enoteca Regionale Sicilia Sud- Est e l’Ats Strade del vino Cerasuolo di Vittoria, dedicato a una delegazione di giornalisti nazionali ed esteri, ospiti di una degustazione alla scoperta dei vini del territorio.

Il vino – ha concluso Mariangela Cambria – non può essere privato della sua essenza più pura: il suo valore culturale. La nostra cultura del vino promuove il brand Sicilia nei mercati di tutto il mondo, valorizzando la sua storia, diversità e unicità.

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