L’Hotel Signum, a Salina, fa il punto sulla stagione da poco conclusa e il bilancio è positivo. L’hotel, di proprietà della famiglia Caruso, è dotato di trenta camere, in tipico stile eoliano, adagiate tra bouganville e orizzonti sconfinati con piscina e Spa. L’hotel eccelle sempre più grazie al ristorante stellato, capitanato dalla brillante chef Martina Caruso che ha riconfermato la presenza in guida nel 2025 con la stella rossa e quella verde. Un luogo di charme che ospita anche il mixology bar e il bistrot. Al timone del Signum, insieme a Martina, c’è il fratello Luca Caruso, general manager dell’azienda che si occupa della direzione. Il Signum ha chiuso la stagione, per prendersi una pausa rigenerativa, e riaprirà la prossima primavera.
La stagione 2024 è partita con un lieve ritardo per via delle condizioni climatiche avverse ma poi ha preso slancio. La storicità della struttura ha mostrato in questo 2024 di coesistere brillantemente con il desiderio di evoluzione e contemporaneità di Luca e Martina, che si è concretizzato, negli ultimi due anni, in un importante ripensamento degli spazi, un restyling in stile tutto italiano, che ha riguardato la sala interna e le terrazze, nonché il bistrot e il cocktail bar. Elementi di moderno design abitano comodamente accanto a lampade vintage e mobili d’epoca, in un affascinante dialogo estetico. Di rilievo anche la ristrutturazione della cucina del ristorante stellato, in un rinnovamento completo che l’ha resa bella esteticamente e funzionale da un punto di vista operativo. Oltre alla realizzazione degli spazi tecnici.
Un respiro nuovo che ha regalato agli ospiti un’esperienza ancor più memorabile, eccelsa negli standard qualitativi che caratterizzano il Signum oltre che migliorare in maniera significativa il benessere delle persone che vi lavorano. Si è consolidata una maggioranza di clientela straniera (circa l’70% rispetto al 30% di quella italiana), con una preponderanza di Americani, Francesi, Inglesi e Australiani. Oltre la riconferma di una fetta “nostrana” di sempre grande importanza. Un 2024 estremamente solido, in termini di presenze e di numeri, oltre che per l’alto grado di soddisfazione degli ospiti, che ha permesso di raggiungere gli obiettivi sfidanti che i Caruso si erano prefissati.
Quest’anno il Signum ha deciso di prolungare la stagione fino a inizio novembre, per permettere ai suoi ospiti di scoprire e assaporare l’allure dell’autunno eoliano, di sentire battere il cuore di un’isola che offre l’opportunità di un turismo fuori stagione di grande interesse. Si spengono i clamori dell’estate, l’incedere dei giorni diventa più lento, i colori si trasformano e si intessono scenari rarefatti, meno urlati ma pieni di fascino e vitalità. Percezioni più intime, un sentire che solo la calma permette di cogliere. La volontà è quella di stimolare anche le altre attività ricettive dell’isola, affinché si faccia rete nel prolungare l’ospitalità e creare un virtuoso indotto per tutto il territorio.
Luca Caruso racconta di sentirsi “custode” del Signum, la casa che lo ha visto nascere e crescere insieme alla sua famiglia. La sua maturità umana e professionale lo porta ad andare oltre la proprietà della struttura e a vestire questo ruolo potente di “cura” e “tutela” di un luogo incredibilmente unico, nel suo valore intrinseco. Quasi un’investitura morale, dettata dalla viscerale appartenenza alla sua terra, dall’attaccamento alle origini e alla famiglia. Il suo senso di accoglienza si esprime nella volontà di regalare un benessere “di casa” all’ospite, farlo sentire in ogni attimo protagonista di un momento indelebile, attraverso la sincerità e la cura di ogni dettaglio. Senza far mancare gli elevati standard di una struttura ricettiva di altissimo livello, affascinante quanto contemporanea nell’ospitalità.
Allo stesso modo della sorella, Martina Caruso, che si sente “custode” di una cucina d’istinto, che porta in tavola il territorio nella forza della sua materia prima, interpretata con piglio creativo e guizzo contemporaneo, oltre a tratti di contaminazione. La sua è una spinta naturale, una pulsione a raccontare la sua terra nei sapori audaci che ne derivano, attraverso un’estrazione del sapore che diventa “sigillo” in piatti che narrano la potenza del gusto isolano. Con al centro la sostenibilità, valore che da sempre appartiene alla natura del Signum, nell’impegno costante alla valorizzazione del territorio e alla tutela della biodiversità, salvaguardando la filiera e le persone che ne sono cuore pulsante.
Tre i menu degustazione della stagione 2024. SIGILLO, con i piatti storici che hanno accompagnato il suo percorso nella cucina del Signum. OLTREMARE, di solo pesce, con portate che accolgono le novità 2024, tra cui l’utilizzo del pesce frollato, nuovo progetto di cui Martina va molto fiera. RADICI, la proposta vegetale, in un’esplosione di ortaggi, erbe e agrumi, emblema di Salina e della sua ricchezza verde. Proposte che hanno attestato grande apprezzamento da parte degli ospiti, sia nelle conferme che nella scoperta delle nuove ed intriganti pietanze, che svelano il continuo moto in divenire di Martina, come donna e come chef.