Instancabile, pronto a stupire, con le idee sempre in movimento. Lui è Paolo Gramaglia, 1 stella Michelin, chef patron del ristorante President di Pompei, che nei prossimi giorni sarà interprete internazionale del made in Italy gastronomico in Cina a Kumning, vicino Shanghai. “Per me è importante che ogni piatto abbia un viaggio, una storia, una tradizione in modo tale da diventare memorabile” – afferma Paolo Gramaglia.
E memorabile sarà il suo prossimo viaggio. Da domani al 14 luglio Gramaglia sarà l’executive chef del ristorante dell’Intercontinental Hotel, 5* lusso, per un’importantissima promotion Michelin star, nel corso della quale, tra gli altri impegni in calendario, cucinerà in una esclusiva cena di gala per le più importanti autorità cinesi ed i giornalisti più influenti dei media orientali.
“Rappresentare l’Italia è un grande privilegio – spiega lo chef Gramaglia – ed, al contempo, una forte responsabilità. Cercherò di portare nei miei piatti la storia, la cultura ed i sapori, che hanno reso da sempre grande il nostro Paese”.
Tra i piatti che lo chef del ristorante President realizzerà per l’occasione ci saranno: il “Risotto in giallo: iodio e sapidità” ed il “Vesuvio Fuochi e Fiamme”. Con il primo sottolineerà il valore dell’autenticità dell’utilizzo del pomodoro italiano ed in particolare di quello della sua terra, il “piennolo vesuviano”, ingrediente fondamentale della Dieta Mediterranea; con il secondo, ispirato dai suoi studi sulle abitudini alimentari degli antichi romani pompeiani vissuti prima del 79 d.C., metterà in evidenza l’importanza della qualità che da sempre ha avuto l’olio extravergine di oliva italiano nella sana alimentazione.
L’evento, di cui lo chef stellato di Pompei è protagonista, è finalizzato alla valorizzazione ed al supporto delle autentiche produzioni alimentari italiane.
“Ritengo la via della conoscenza culturale gastronomica la migliore strada percorribile – conclude Gramaglia – per potere mantenere viva la tradizione culturale del nostro Paese e per diffonderla correttamente”.