Si conclude oggi a Catania Etna made, la rassegna dedicata ai vini dell’Etna, in centro città. Ad ospitarla, l’Istituto Ardizzone Gioeni, nei pressi di via Etnea, un luogo suggestivo scelto per avvicinare i catanesi al mondo del vino e colmare la distanza che c’è tra il cittadino comune e le produzioni dell’Etna. L’obiettivo della kermesse enogastronomica è stato quello di far conoscere l’unicità del territorio etneo e rilanciare il consumo dei vini del territorio.
Oltre 20 le aziende partecipanti che hanno esposto e raccontato le loro migliori produzioni. Presenti anche alcuni stand di specialità gastronomiche. L’evento è stato organizzato da Scirocco Comunicazione e dalla Fondazione Italiana Sommelier Sicilia, in collaborazione con Bibenda, e con il patrocinio del Consorzio di tutela dei vini dell’Etna DOC, Strade dei Vini dell’Etna, della Città metropolitana e del Comune di Catania.
Nell’ambito dell’iniziativa, sono state organizzate anche due cene a quattro mani. La prima è andata in scena ieri sera nel giardino dell’Istituto che ha ospitato la manifestazione. A deliziarci ci hanno pensato gli chef Marco Cannizzaro e Giuseppe Raciti.
La serata ha preso il via con il delizioso Tonno Rosso dello chef del Ristorante catanese Km zero, accompagnato da “Fondo Filara” 2018 Etna Bianco Doc di cantine Nicosia.
Lo chef di Zash ha risposto con uno dei suoi piatti più apprezzati, l’Uovo pochè croccante con spuma di provola ragusana, composta di gelsi e lamponi, abbinato a Etna Bianco doc 2018 di Tenuta Bosco. Un piatto che ogni volta che lo mangi regala nuove emozioni.
Cannizzaro ha pensato al primo piatto, con i suoi gustosi “Ravioli alla norma di triglia” in abbinamento a Etna Rosato DOC 2018 delle cantine Pietradolce.
Raciti ha chiuso l’elegante cena con il Filetto d’asina come uno sfincione palermitano, servito con Aetenus Etna Rosso doc 2012 I Custodi delle vigne dell’Etna,
e con un dolce a sorpresa, il Seltz al limone, originale e inedita rivisitazione del classico cocktail composto da una pannacotta al limone, crumble alle mandorle, sorbetto all’acqua di mare, spuma al limone e zucchero frizz! Perfetto l’abbinamento con il cocktail Miluna di Luciano Ferlito.
Presenti i panificatori di Forno Biancuccia di Catania che ha offerto il pane nero di Castelvetrano e il pane di farina perciasacchi con semi di lino, girasole e zucca e il produttore dell’olio Zammara dell’oleificio Russo.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti dell’organizzatore Francesco Chittari ai due chef e al Presidente del siciliano della Fondazione italiana Sommelier Paolo Di Caro che nel pomeriggio ha tenuto un’interessante masterclass sull’evoluzione sull’Etna dal CRU al CLOS, tra sperimentazione e tradizione.
Questa sera, per l’ultima giornata di Etna Made, si replica con la cena a Quattromani a cura di Marco Cannizzaro e Bianca Celano.