Bandi, Santalucia, Guidara, Torrisi, Corso

Sotto il cielo stellato di Mondello, in una calda serata d’estate, cinque giovani chef sono stati i protagonisti della cena evento “Giovani e talenti. La Sicilia degli chef si racconta”, andata in scena al Charleston di Palermo. Davide Guidara, chef dell’Eolian Ristorante Milazzo” di Milazzo, Nicola Bandi, chef “Osteria Il Moro” di Trapani, Peppe Torrisi, chef del “Talè Restaurant & Suite” di Piedimonte Etneo, Vincenzo Santalucia, chef de “La Scala” di Agrigento,  e il resident chef del Charleston di Mondello, Santino Corso hanno dimostrato di avere le carte in regola  per entrare nel firmamento della ristorazione siciliana di eccellenza. L’idea della proprietà dello storico e rinomato Ristorante della borgata marinara di Palermo, che lo scorso anno ha compiuto 50 anni, è stata molto apprezzata dal pubblico presente e dalla stampa di settore. Selezionare e mettere insieme cinque promesse della ristorazione siciliana, provenienti da 5 province dell’isola, è cosa non da poco. Lo sforzo organizzativo è stato ripagato dalle emozioni che i cinque hanno regalato. Ciascuno ha raccontato la propria personalità e il proprio stile attraverso i piatti scelti per la serata, dai più semplici ai più complessi.

Davide Guidara

Davide Guidara, il più giovane dei cinque, classe 1994, punta tutto su una cucina di perfezione e tecnica, fatta da pochi elementi che vengono esaltati al massimo nel gusto e nella presentazione. In lui c’è il costante bisogno di creare, sperimentare e spingersi oltre i confini già scritti della cucina tradizionale. Per la serata, Guidara ha presentato il piatto “Pane, pomodoro e alici” con solo 3 elementi lavorati ad arte: l’alice è marinata in acqua di pomodoro, la salsa è di pomodori calcificati, la purea è di pomodoro siccagno, il pane è reso croccante, il basilico va a profumare la preparazione.

“Pane, pomodoro e alici”

Nicola Bandi, classe ’86, rappresenta la cucina del territorio in chiave gourmet nel pieno rispetto della stagionalità. Nel locale di proprietà, che gestisce con il fratello Enzo, sceglie con grande attenzione le materie prime dei piccoli produttori locali da lavorazioni ecosostenibili ma non disdegna le eccellenze extra territoriali. Alla serata del Charleston ha presentato due piatti: il “Pane cunzato” in  versione al cucchiaio realizzato con una crema di grani antichi sifonata con acqua di pomodoro, sarde affumicate, origano, polvere di olive, croccante di pane, tuma persa e basilico croccante, e lo “Sformatino di sarde su crema di Parmigiano e gocce di Cerasuolo di Vittoria”, convincente espressione della vera cucina siciliana.

“Sformatino di sarde su crema di Parmigiano e gocce di Cerasuolo di Vittoria”

Vincenzo Santalucia, patron chef del ristorante a Agrigento, ha portato al Charleston la sua idea di cucina siciliana semplice, gustosa, con un tocco di innovazione e tanta memoria. Il ricordo è ai piatti dell’infanzia, al comfort food. Chi non conserva gelosamente nei cassetti della memoria il gusto della pasta ripassata in padella, preparata ad arte dalle nonne? Così Santalucia presenta la sua “Pasta alla Norma croccante con nuvola di Parmigiano”. Per regalare la migliore croccantezza alla pasta, lo chef sceglie i capellini d’angelo e li serve con mousse di melanzana, spuma di Parmigiano e melanzana croccante.

“Pasta alla Norma croccante con nuvola di Parmigiano”

Peppe Torrisi, classe ’88, si esprime attraverso una cucina di studio e di ricerca, con piatti raffinati e complessi che non celano la voglia di stupire. Alla serata evento del Charleston ha presentato uno dei piatti più complessi “Ricchi e Poveri”, cappelletti 30 tuorli con burratina ragusana, limone verdello, ‘nduja, vellutata di tenerumi, riduzione di bisque di scampi, scampi crudi marinati, pomodori canditi e mollica atturrata.

“Ricchi e Poveri”

Infine lui, il resident chef Santino Corso, classe ’88, premiato nell’ottobre 2017 come Miglior Chef under 30 della Sicilia nella Gara di Gusto organizzata da Cronache di Gusto, esprime una cucina creativa, ricca di contrasti e abbinamenti audaci.

Si presenta con una “Caponata” gourmet al bicchiere  con crema di melanzane, riduzione di pomodoro in agrodolce, crostini di pane nero e perlage di alici, e convince con l’interessante incontro tra carne e pesce “Pancia e Polpo”: pancia di suino nero dei Nebrodi, polpo, cipolla rossa pickle, salsa al nero e spuma di vastedda del Belice.

“Pancia e Polpo”

Corso conclude in dolcezza la serata con il predessert e il dessert: “Malvasia…”, un crumble di fichi salati, gelato alla malvasia e meringa al limone bruciata, e la “Mandorla in tre consistenze”, ovvero la mandorla proposta sottoforma di parfait, gelato e macaron farcito di ganache al cioccolato.

“Malvasia”

Eccellente la scelta dei vini che hanno accompagnato i piatti della serata, tutti espressione del territorio siciliano: lo spumante Catarratto brut di Nino Gandolfo abbinato all’amuse bouche, “Antisa” Catarratto di Tasca d’Almerita per gli antipasti, “Santagostino” Inzolia Chardonnay di Firriato per i primi, “Le sabbie dell’Etna” Etna rosso Nerello Mascalese di Firriato abbinato al secondo, e “L’Ecru” Passito sempre di Firriato per accompagnare predessert e dessert.

La serata è un successo, scorre via veloce tra chiacchiere, buon bere, cordialità e piatti che restano impressi nella memoria.

 

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